La loro sfida dialettica su Stellantis e gigafactory è uno dei must della legislatura. «Gli ho risposto tante volte in Aula su questa vicenda: forse Roberto Gravina non conosce ancora bene il sistema del golden power. E quella occasione, di entrare cioè nel capitale di Stellantis-Acc, l’abbiamo persa proprio quando governava Conte».
Il governatore Francesco Roberti risponde così alla convinzione, ribadita dal consigliere 5s Gravina nell’intervista rilasciata a Primo Piano e pubblicata il 17 agosto scorso, che la soluzione per i lavoratori dello stabilimento di Termoli e per tutto l’indotto dell’automotive, sia un intervento statale. E che sia ancora possibile realizzare questo intervento. Tanto che i pentastellati del gruppo al Parlamento europeo hanno depositato un atto che «mira innanzitutto a chiarire se la Commissione sia a conoscenza della scelta del governo italiano di abbandonare di fatto il progetto della Gigafactory di Termoli e come questa decisione possa conciliarsi con l’esigenza, ribadita a livello europeo, di costruire una filiera strategica per la produzione di batterie, fondamentale per la transizione ecologica e industriale. Contestualmente chiediamo che la Commissione valuti la possibilità di destinare fondi comunitari, in particolare quelli legati alle grandi transizioni industriali e alla transizione giusta, affinché non venga disperso un investimento così importante per il futuro del Molise e del Paese». Questa la sintesi di Gravina nell’intervista di domenica. L’ingresso nel capitale, ha aggiunto, «è percorribile eccome e rappresenterebbe un modo concreto di indirizzare le scelte strategiche di Acc e quindi di Termoli attraverso un potere decisionale nel board ma è chiaro che bisogna lavorarci, una cosa però è certa: Acc ha recentemente confermato la necessità di essere supportata da aiuti statali importanti che non si limitino ai soliti incentivi per l’acquisto di veicoli ma aiutino la creazione e il rafforzamento di una catena di valore oggi inesistente nel comparto Bev».
Stellantis, la replica del governatore, «è francese e non ha interesse adesso a riaprire i giochi per far entrare il governo italiano nel capitale. Ripeto che una strada diversa si sarebbe potuta imboccare ai tempi della fusione fra Psa e Fca. L’occasione che oggi Gravina evoca, la proposta che continua a ribadire è naufragata per l’inadeguatezza del suo governo, il governo Conte. Lui ha evidentemente la memoria corta. Quanto all’elettrico, ritengo come ho già avuto modo di commentare che la deadline del 2030 fissata per le auto elettriche sia la più grande boutade che si sono inventati a livello europeo. Stellantis, comunque, le auto elettriche le produce in Africa. Noi stiamo producendo per poter stare ancora sulle 1.200 unità. Sto mettendo in fila degli spunti – prosegue il presidente della Regione – che si basano su dati di fatto. Come lo è pure che Total e Mercedes si sono chiamati fuori da Acc e che la stessa Acc produrrà le batterie sono in Francia dove non completerà nemmeno il terzo modulo. E, ripeto, Stellantis e Acc sono comunque due cose diverse. E In conclusione, è con questa realtà che abbiamo a che fare. E in base a questa che dobbiamo ripensare la strategia. Ma vedo che Gravina è confuso, non ha imparato ancora…».
ppm

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