«Parliamoci chiaro: il Molise non regala acqua a nessuno. Gli accordi interregionali siglati in passato prevedono la cessione di una parte delle acque molisane in favore delle regioni limitrofe, ovvero Puglia e Abruzzo, mentre per la nostra regione solo una quota di riserva di acqua di cui, però, non abbiamo mai potuto usufruire. Il punto è che, mentre la Puglia e l’Abruzzo hanno potuto beneficiare sin da subito delle risorse idriche, per il Molise non è stata realizzata alcuna opera di captazione che consentisse tale utilizzo. Ecco la beffa: un diritto riconosciuto ma rimasto solo sulla carta».
Massimo Sabusco, consigliere regionale delegato al Sistema idrico integrato del Molise, interviene dopo l’ennesima polemica sul finanziamento e sulla realizzazione del bypass che dovrebbe trasferire direttamente l’acqua del Liscione a Finocchito per le esigenze della provincia di Foggia.
Gli atti che riguardano questo progetto, riepiloga Sabusco, sono stati approvati con la delibera Cipe 121/2001, contenente il programma di interconnessione tra il Biferno e il Fortore. «Parliamo di un’opera già approvata, finanziata e realizzata nel primo lotto, che prevede l’irrigazione delle piane basse e alte di Larino, per un valore di 75 milioni di euro. Oggetto di discussione, invece, sono solo il secondo e il terzo lotto, il famigerato “tubone”, per i quali la Regione Molise, tramite il Consorzio di Bonifica larinese, ha realizzato il progetto di fattibilità dell’intera interconnessione ed è in attesa dei dovuti finanziamenti. Io parlo di fatti concreti, non di illazioni».
Poi evidenzia la necessità, a suo parere, di cambiare prospettiva: «Non possiamo ragionare solo in termini di “quota di riserva”. Occorre certificare il reale surplus idrico, garantire prima i fabbisogni della comunità e degli agricoltori molisani con la realizzazione delle necessarie infrastrutture irrigue e, solo successivamente, adempiere agli obblighi verso la Puglia, tra l’altro dietro un equo ristoro ambientale, come previsto per legge».
La proposta è questa: si parte dal primo lotto già funzionante, che collega il Liscione con le piane alte di Larino fino San Martino in Pensilis, in attesa dei finanziamenti dal governo centrale per il secondo e il terzo lotto, che permetteranno il collegamento oltre il Fortore.
«Senza queste opere – conclude Sabusco – il Molise resta vincolato a un vecchio accordo, che prevede quote di riserva di risorsa idrica, senza però alcuna prospettiva di infrastrutture, sviluppo e benessere per i territori molisani. L’unica soluzione è realizzare finalmente gli impianti che ci spettano. È ora di passare dalle parole ai fatti: prima i nostri agricoltori e le nostre comunità, poi gli accordi con le altre regioni. Difendere il Molise significa questo: trasformare le parole in fatti»
Questa è la posizione, conclude Sabusco, portata in seno alle riunioni istituzionali che si sono tenute alla Regione Puglia, al Distretto del Bacino Meridionale delle Acque e al Consorzio per la Bonifica della Capitanata. «E resta oggi l’unica linea seria e di buon senso per la tutela reale degli interessi del Molise».

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