Battono il ferro finché è caldo le organizzazioni sindacali che stanno seguendo la vertenza Responsible.
Convocati il 3 settembre dal presidente della Regione Francesco Roberti, i segretari di Filcams, Fisascat e Uiltucs rilanciano auspicando che al tavolo sieda anche l’azienda, il presidente del Cda Stefano Petracca o comunque i rappresentanti dell’ospedale che da lunedì farà a meno dei 17 addetti alla mensa. I locali sono impraticabili e resteranno chiusi per almeno 90 giorni, ha comunicato Responsible, con la conseguenza che i dipendenti – finora esterni ma per i quali era stata ipotizzata una “internalizzazione” – da domani sono senza lavoro. Licenziati dalla cooperativa Eraclya, che ha disdetto il contratto con l’ospedale di largo Gemelli dopo aver accumulato un credito ingente, per loro non c’è stato alcun lieto fine.
La crisi della società, d’altro canto, è stata resa nota dagli stessi vertici con la sollecitazione rivolta a struttura commissariale e Regione, a pagare intanto i 3,8 milioni che la Corte d’Appello ha dichiarato dovuti per prestazioni salvavita risalenti al 2019.
Sul punto, il governatore Roberti ha dichiarato ieri che lunedì saranno formalizzati gli atti per il saldo e ha auspicato che a quel punto Responsibile onori i suoi debiti con i dipendenti e i fornitori a partire dall’Asrem per le sacche di sangue (altro contenzioso che aveva portato a un cortocircuito qualche mese fa e poi risolto con un piano di rientro).
Medici e sanitari, hanno denunciato dal canto loro i sindacati del comparto, non hanno ricevuto lo stipendio di agosto mentre quello di luglio era stato rateizzato. Una situazione «gravissima», hanno evidenziato le categorie di Cgil, Cisl e Uil e la Fials.
Tutti si sono rivolti al prefetto di Campobasso, a partire da Responsible. Al Palazzo del Governo di piazza Pepe si sta lavorando per acquisire le informazioni necessarie, poi è verosimile che sia convocato un tavolo di “concertazione”.
Intanto, in vista del summit di mercoledì, Filcams, Fisascat e Uiltucs incassano la mossa del governatore e commentano: è «un primo, importante segnale di interessamento alla vicenda che dovrà essere seguito, lo si spera, da fatti concreti».
«L’auspicio – proseguono le segreterie – è che alla riunione del 3 settembre prenda parte anche la presidenza del Responsible Reserch Hospital che, assumendosi le proprie responsabilità si renda disponibile ad individuare una soluzione conservativa dei posti di lavoro di ben 17 famiglie, mandate a casa dall’oggi al domani, dopo aver dedicato una vita ad assicurare i pasti a pazienti,utenti e personale del Responsible, sin dalla nascita della struttura». I sindacati, infine, si impegnano a tenere informata la pubblica opinione di tutti gli sviluppi della vicenda, «sperando di trovare soggetti istituzionali compatti nel voler individuare una soluzione che impedisca una nuova, ulteriore perdita occupazionale nella regione Molise».

























