Annunciato ieri, alla vigilia del summit di oggi pomeriggio in Regione, da oggi davanti al Responsible Research Hospital è attivo il presidio dei sindacati di categoria che seguono la vertenza dei 17 addetti alla mensa della struttura rimasti senza lavoro dal 1 settembre.
«Noi chiediamo l’intervento di chiunque può darci una mano a far rispettare le norme del contratto collettivo nazionale, a far rispettare – ha precisato ieri mattina Lidia De Benedittis, segretaria della Uiltucs – la clausola sociale posta a fondamento della tutela dell’occupazione dei lavoratori dei servizi che non possono trovarsi improvvisamente a casa solo perché un datore di lavoro ha fatto delle scelte discutibili e secondo noi non conformi a quelle che sono le norme».
I 17 attualmente disoccupati era impiegati da una ditta esterna che aveva vinto l’appalto e che però ha disdetto il contratto per via dei crediti vantati nei confronti di Responsible. In un primo momento, l’ospedale aveva annunciato l’intenzione di internalizzare il servizio, poi ha invece chiuso i locali della mensa perché impraticabili. Per gli addetti non c’è stata alternativa alla Naspi.
Al vertice che si terrà oggi alle 15.30 a Palazzo Vitale è stata invitata anche la proprietà di Responsible. «Pensiamo che ci sarà – ha detto Cinzia Bonetto (segretaria Filcams) – Il problema è che la società ci aveva comunque convocato a un tavolo per discutere i 17 licenziamenti dei lavoratori, ma all’ultimo momento, un’ora e mezza prima dell’incontro, ha disdettato tutto dicendo che non era sua intenzione affrontare la situazione. Noi chiediamo che questi lavoratori vengano riassunti da chicchessia in qualsiasi modo».
Ha concluso il segretario Fisascat Stefano Murazzo: «Noi andremo con le idee ben chiare. Ovviamente il rispetto della clausola sociale e un accordo ponte, dove la Regione sia garante della salvaguardia dei livelli occupazionali, con la società subentrante».

























