Il termine per rendere operativa la nuova rete ictus, l’Asrem ha 30 giorni di tempo da metà agosto, quando in via Petrella è stato notificato il protocollo firmato dai commissari Bonamico e Di Giacomo e il Neuromed. Magari servirà qualche giorno in più perché c’è da ridefinire e modificare il percorso diagnostico terapeutico per il trattamento della patologia cerebrovascolare in Molise (le linee guida che regolano il comportamento di reparti, servizi e medici interessati) ma ormai l’attuazione è al rush finale.
Proprio in questi giorni, fra l’altro, il caso di una donna 80enne di Isernia è stato trattato secondo quello che sarà il percorso ordinario, e tutto interno ai confini molisani, per intervenire sull’ictus.
Non più, dunque, come hanno ribadito più volte i commissari della sanità, viaggi fuori regione su ambulanze ed elicotteri quando è necessaria la cosiddetta “trombectomia meccanica”, che sarà effettuata, quando necessario, a Pozzilli.
Il capo della neuroradiologia interventistica dell’Irccs è il professor Salvatore Mangiafico, docente a Tor Vergata, originario di Bologna ma da tempo al Neuromed e “autorità” riconosciuta nel settore.
Insieme ai colleghi Giovanni Grillea e Andrea Bartolo si è occupato, qualche giorno fa, del caso della donna di Isernia stabilizzata al Pronto soccorso del Veneziale, trattata con trombolisi alla Stroke Unit del Cardarelli di Campobasso e poi trasferita a Pozzilli per la trombectomia.
«Il caso è stato giustamente inquadrato e trattato in una prima fase con sistema trombolitico endovena a Campobasso, dopo di che c’è stata la segnalazione e il paziente è stato portato a Neuromed dove abbiamo effettuato la seconda parte dell’intervento – racconta Mangiafico – Abbiamo dimostrato la presenza ancora di coaguli all’interno delle arterie e quindi siamo riusciti con manovre meccaniche, vale a dire endovascolari, a riaprire completamente il circolo. Tutto questo è avvenuto, trasferimenti compresi, entro sei ore, quindi c’è stata un’attivazione favorevole, tutto sommato buona dei tempi di trasporto e di trasferimento, e l’intervento è andato bene al primo colpo, grazie ai miei colleghi – dà atto – che sono stati bravissimi a fare in velocità e precisione l’intervento».
La paziente, assicura poi, adesso sta bene. «Partiva non bene perché era emiplegica e non parlava, dopo la fibrinolisi effettuata a Campobasso c’era stato un miglioramento del 50% e noi abbiamo completato il quadro, attualmente è neurologicamente indenne. Trattandosi di una persona anziana, di più di 80 anni, questo ci dà particolare soddisfazione».
Di rilievo, commenta poi il prof Mangiafico, il fatto che «il Molise finalmente ha la possibilità di completare un percorso assistenziale. Dico completare perché il trattamento iniziale, quello della somministrazione di farmaci in endovena che sciolgono il coagulo che è causa dell’ictus, tanto per farci capire, veniva effettuato già ma mancava proprio la seconda parte. Neuromed offre una possibilità alla regione Molise, alla rete che già è in atto e strutturata, di completare questo percorso. E io sono particolarmente orgoglioso di questo perché le professionalità, qui al Neuromed, non si sono inventate, sono state costruite dopo anni di lavoro e consulenza e di gioco di squadra. Quindi, è un bel punto di arrivo per la mia equipe, un bel punto di arrivo per il dottor Bartolo che è primario della unità operativa. Per me – conclude Mangiafico – una grande soddisfazione aver avuto la possibilità di creare un centro di neuroradiologia interventistica a favore di tutto il Molise».
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