La politica molisana ha risposto all’appello dei sindacati che stanno seguendo la vertenza Responsible e, ciascun rappresentante istituzionale per la propria parte, ha assicurato impegno e sostegno concreto per provare a ottenere, in prima battuta la riassunzione dei 16 addetti alla mensa che dal 1 settembre sono senza lavoro.
Il presidente del Consiglio regionale Quintino Pallante ha assicurato che alla ripresa dei lavori d’Aula, la prossima settimana, l’argomento sarà all’ordine del giorno. Dalle opposizioni è stata già avanzata una proposta di seduta monotematica in generale sull’integrazione della sanità pubblica con quella privata. Il capo dell’Assemblea legislativa ha espresso l’intento di allargare la condivisione di un documento specifico e unitario sulla vertenza dell’ex Gemelli.
L’assessore al Bilancio Gianluca Cefaratti, dal canto suo, ha riferito sulla regolarità dei pagamenti al Responsible da parte di Palazzo Vitale per le prestazioni acquistate. Sui 3,8 milioni che la Regione è stata condannata a pagare all’ospedale per terapie salvavita del 2019, invece, la “musica” è cambiata.
Al presidio anche il segretario della Cgil Paolo De Socio, il segretario del circolo cittadino di Sinistra Italiana, Matteo Fallica e l’amministrazione comunale di Campobasso, con la sindaca Marialuisa Forte, le assessore Bibiana Chierchia e Pina Panichella, i consiglieri Gianluca Maroncelli, Pietro Montanaro, Salvatore Colagiovanni. «Il diritto al lavoro e alla salute – ha detto la prima cittadina – non si negozia. Siamo al fianco dei lavoratori e della comunità. Faremo tutto il possibile per trovare una soluzione concreta e sostenibile».
I segretari di Filcams (Cinzia Bonetto), Fisascat (Stefano Murazzo) e Uiltucs (Pasquale Guarracino) hanno sintetizzato ancora una volta lo stato dell’arte. La cooperativa Eraclya ha disdetto l’appalto di ristorazione, pulizie e sanificazione perché vanta nei confronti di Responsible un credito ingente (1,4 milioni hanno confermato i sindacalisti). L’ospedale di Petracca ha prima comunicato l’intenzione di internalizzare la mensa, poi invece ha chiuso i locali perché impraticabili. I pasti ora sono preparati a Lucera e trasportati in largo Gemelli, secondo quanto hanno riferito i sindacati, dal nuovo gestore, la coop Gam. Al problema occupazione, non aver cioè riassunto i lavoratori come la clausola sociale impone, si aggiunge la preoccupazione per i degenti e interrogativi sulla qualità del servizio.
Ad ascoltare rappresentanti dei lavoratori e addetti alla mensa licenziati, per la Regione fra gli altri la capogruppo del Pd Micaela Fanelli e la collega dem Alessandra Salvatore, gli esponenti 5s Angelo Primiani e Roberto Gravina.
«La Regione in questo momento non ha nessuna responsabilità di quello che sta succedendo e dei ritardi di pagamento che Responsibile ha nei confronti di fornitori e dipendenti. Stiamo pagando con regolarità le prestazioni – così Cefaratti – C’è una sentenza sfavorevole che ci imporrebbe di pagare 3,8 milioni più gli interessi. Ma abbiamo tempi da rispettare e nostre valutazioni da fare. Intendo sulla necessità di pagare o produrre ricorso all’organo superiore rispetto ad un verdetto di primo grado che, voglio ricordare a tutti, era favorevole alla Regione. Riteniamo francamente la sentenza di secondo grado erronea» e «in questo momento non abbiamo nessun obbligo di pagamento e nessuna scadenza». Sarà eventualmente la Cassazione, ha aggiunto, a pronunciare la parola definitiva. «Sappiamo delle difficoltà finanziarie (del Responsible, ndr) ma le difficoltà finanziarie non si possono ripercuotere» sulla Regione, ha ancora detto l’assessore al Bilancio.
Da titolare della delega al Lavoro, ha poi definito «anomala» la procedura utilizzata da Responsible per il cambio di gestore della mensa e ha spiegato che dopo la riunione della settimana scorsa fra il governatore Roberti e i sindacati sono state avviate dall’Asrem le verifiche del caso. «Sicuramente – ha concluso – saremo al fianco dei lavoratori ma non credo una storia di lavoro così lunga possa essere cancellata con un colpo di spugna».
Controlli sul cambio di appalto, che invece ha visto tutelati gli addetti alle pulizie “transitati” regolarmente nell’organico del nuovo gestore, hanno sollecitato pure i sindacati che, fra gli altri, si sono rivolti all’Ispettorato del Lavoro «con una denuncia formale», ha detto Guarracino.
L’impegno dell’Assise di via IV Novembre, infine. Il presidente Pallante ha assicurato che il Consiglio si impegnerà «per facilitare una soluzione». La politica, quindi, dovrà fare sintesi insieme ai vertici dell’ospedale e ai commissari della sanità. L’iter è quello di un documento bipartisan, che dia alla giunta l’impegno a formalizzare un tavolo di discussione.
r.i.
























