Walter Bergamaschi ha sostituito Americo Cicchetti al vertice della direzione Programmazione del ministero della Salute a partire dal 1 luglio. Lunga carriera nella sanità lombarda, ultimo incarico al vertice dell’Ats di Milano, è considerato l’uomo che il Carroccio ha messo “accanto” a Schillaci, ministro commissariato anche dal partito che lo ha indicato, FdI, dopo l’azzeramento della commissione vaccini per la presenza di no vax.
Bergamaschi è sicuramente l’uomo di Lungotevere Ripa al Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti del piano di rientro della sanità molisana, pari grado (o quasi) del collega del Mef.
È con lui che si incontreranno oggi a Roma i commissari Marco Bonamico e Ulisse Di Giacomo. L’ultima riunione del Tavolo avrebbe dovuto svolgersi il 31 luglio ma è stata rinviata per problemi imprevisti del commissario Bonamico. Sarà “recuperata” a fine mese ma nel frattempo, prima della valutazione formale su conti e documenti inviati a Roma nei mesi scorsi, oggi è in agenda una prima presa di contatto che ha come obiettivo di portare a casa anche qualche informazione in più sui tempi.
All’approvazione del Programma operativo 2025-2027 è collegata infatti l’erogazione dei 90 milioni (45 per il 2025 e altrettanti per il 2026) stanziati dalla Finanziaria del governo Meloni. Hanno destato lo scalpore che meritano i contenuti del Po pubblicati in queste ore dalla stampa online: Cardarelli integrato funzionalmente con il Responsible nell’edificio della Cattolica, mantenimento di tre emodinamiche accorpate però in modo, anche qui, funzionale, a quella di Campobasso, trasformazione del Caracciolo di Agnone da struttura di area disagiata (con Pronto soccorso) a ospedale di comunità (con punto di primo intervento), riduzione drastica delle postazioni di guardia medica (da 43 a 13, quante sono le Case della Comunità in cui saranno situate), privati convenzionati protagonisti delle reti di emergenza per ictus (Neuromed) e infarto (Responsible per la cardiochirurgia) ma anche un taglio del 10% al budget assegnato per le prestazioni di specialistica ambulatoriale agli erogatori contrattualizzati con Regione e Asrem a partire dal 2026.
Questo l’impianto, riassunto a grandi linee e inviato a Roma a febbraio, conferma il commissario Bonamico. Uno degli ostacoli al via libera, l’ok alla rete per l’infarto, non è stato ancora rimosso. Il tavolo dm 70, che monitora l’adempimento al Balduzzi, non concorda col mantenimento di tre emodinamiche. E la riunione per discutere della proposta sperimentale inoltrata da Campobasso, spiega ancora Bonamico, non è stata ancora convocata.
Con Bergamaschi, dunque, oggi si discuterà anche di un cronoprogramma verosimile per l’approvazione del Po 25-27 in modo da tenere indenne il Molise dal rischio di perdita o comunque di ritardi nell’imputazione al bilancio dei fondi stanziati in Finanziaria per ridurre il deficit della sanità molisana.
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