La crisi del Responsible Research Hospital di contrada Tappino, ex Gemelli Molise, è approdata ieri mattina in Prefettura, in un vertice che ha riunito attorno al tavolo il prefetto, il presidente della Regione Francesco Roberti, il proprietario e amministratore della clinica Stefano Petracca, assistito dai legali Salvatore Di Pardo e Gianluca Pescolla, e i rappresentanti sindacali. L’incontro ha messo a fuoco tre questioni urgenti: i ritardi nel pagamento degli stipendi, il destino dei 16 lavoratori della mensa licenziati e il contenzioso da 3,8 milioni di euro tra Regione e azienda.
Sul fronte economico, Roberti ha annunciato che la struttura commissariale provvederà entro 24 ore a trasferire le somme riconosciute con sentenza della Corte d’Appello. L’azienda ha assicurato che utilizzerà tali fondi per liquidare le spettanze dei dipendenti, finite al centro di proteste per i ritardi accumulati.
Quanto al caso dei 16 addetti della mensa, il presidente ha chiesto che il nuovo gestore del servizio apra un tavolo di confronto con i sindacati per valutare la riassunzione del personale, sottolineando la necessità di un impegno condiviso «a tutela dei lavoratori e delle loro famiglie».
Ma al di là delle singole emergenze, il nodo resta la crisi strutturale della clinica. Da tempo, infatti, il Responsible spende più di quanto incassa attraverso le prestazioni erogate in convenzione con il Servizio sanitario regionale. Un disequilibrio che Petracca, pur avendo finora garantito la sopravvivenza dell’azienda con iniezioni di capitale, non sembra più disposto a sostenere. «Non sono i 3,8 milioni a mandare in crisi un’azienda che fattura decine di milioni – è stato osservato – ma un costo del personale giudicato sovradimensionato rispetto al budget».
Una prospettiva che fa temere inevitabili tagli, con conseguenze pesantissime per un territorio già segnato da disoccupazione e spopolamento. Non a caso, i sindacati hanno accolto con «cauta soddisfazione» gli impegni assunti ieri, ma hanno ribadito che solo i fatti potranno dire se l’incontro in Prefettura rappresenterà davvero un punto di svolta.
La partita resta dunque aperta: nelle prossime settimane si capirà se la ristrutturazione aziendale sarà in grado di salvaguardare, oltre all’equilibrio finanziario della clinica, anche i livelli occupazionali e il futuro di un centro unanimemente riconosciuto come eccellenza sanitaria per il Molise.
ppm

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