Nell’accordo per l’utilizzo dell’acqua della diga di Occhito è scritto nero su bianco che al Molise spetta una riserva di 20 milioni di metri cubi. «Ma l’infrastruttura per utilizzare concretamente questa riserva non esiste, non è prevista nell’intesa – spiega il consigliere regionale delegato al Sistema idrico, Massimo Sabusco – Lo stesso vale per l’accordo sull’invaso di Chiauci. Peggio ancora nel caso della Campania che in virtù della “emergenza acqua” capta direttamente a Sesto Campano».
Queste intese, ha messo nero su bianco il governatore Francesco Roberti nella nota formale inviata in questi giorni all’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino meridionale, vanno riviste. In senso prettamente economico, ma non solo quindi. Ed è proprio Sabusco a farlo sapere esprimendo soddisfazione per l’avvio del percorso che coinvolgerà le Regioni Puglia, Abruzzo e Campania e vedrà il coordinamento dell’Autorità di Bacino.
«Si tratta di un passaggio fondamentale, che conferma in pieno la linea che ho sempre sostenuto: gli accordi attuali, basati su quote fisse e riserve non più sostenibili, non reggono più di fronte ai cambiamenti climatici, alle emergenze idriche e alle mutate esigenze del territorio molisano.
Per anni ho denunciato la necessità di rivedere intese che spesso hanno penalizzato il Molise, cedendo acqua senza un effettivo controllo o ritorno sul territorio. Oggi, finalmente, si apre la nuova fase di una gestione più equa, responsabile e trasparente della risorsa più preziosa che abbiamo, rimarca di delegato che ringrazia il presidente per aver accolto la sua proposta.
«I cambiamenti climatici in corso richiedono un maggiore impegno per un utilizzo sempre più
accorto della risorsa e una gestione sempre più efficiente e sostenibile – scrive Roberti nella lettera indirizzata al segretario dell’Autorità di Bacino Vera Corbelli – Come è noto, in tale contesto, la Regione e i Comuni molisani, attraverso l’Ente di governo, sono fortemente impegnati in un processo di graduale razionalizzazione dell’intero comparto, a partire dalla creazione del soggetto gestore unico regionale del servizio idrico integrato che, a partire dal luglio 2022 e con non poche difficoltà iniziali, sta gradualmente sostituendo le precedenti gestioni in economia comunali.
Nella consapevolezza del ruolo che la Regione e l’Egam rivestono in un settore strategico
quale quello idrico», prosegue quindi il governatore, il Molise chiede si chiede di condividere un percorso di «revisione/adeguamento degli Accordi/Intese in essere con le Regioni limitrofe interessate da trasferimenti di risorsa proveniente dal territorio molisano con l’obiettivo di rispondere sempre più efficacemente alle nuove sfide poste dai cambiamenti in corso».
Ora, conclude Sabusco, servono coerenza e determinazione per portare a termine questo processo. «La revisione degli accordi deve basarsi su alcuni principi non negoziabili: solidarietà sì, ma con reciprocità; tutela dei corpi idrici e del territorio molisano; efficienza e sostenibilità nella gestione; priorità alle esigenze idriche locali». r.i.

























