Una precisazione è d’obbligo: i dati contenuti nella relazione della struttura commissariale della sanità molisana che chiede deroghe al dm 70 per alcune discipline (la cardiologia e l’emodinamica in particolare) e illustra soluzioni organizzative per ridurre la mobilità passiva del Molise sono relativi al 2023.
Quindi sono da leggere al netto degli sforzi compiuti negli ultimi mesi per esempio dall’Ortopedia del Cardarelli di Campobasso. Fanno però ancora fede perché la situazione dell’Ortopedia è da anni consolidata, purtroppo in negativo.
«Considerata la cronica carenza di personale medico specialistico (attualmente la dotazione di specialisti ortopedici negli ospedali pubblici del Molise risulta essere complessivamente meno di 10 unità) e considerato che risulta essere la prima disciplina per mobilità passiva con un valore per l’anno 2023 di circa 11,5 milioni di euro», spiegano i commissari Bonamico e Di Giacomo nella nota inviata ai Ministeri nell’ambito delle interlocuzioni sul Programma operativo 2025-2027, si propone di prevedere posti letto di Ortopedia a Villa Esther (Bojano) e al Neuromed, strutture private convenzionate che «si sono dichiarate disponibili in via sperimentale per i prossimi due anni a ridurre il patologico esodo di pazienti verso le Regioni limitrofe, in attesa di una riorganizzazione complessiva della disciplina e della messa in atto di nuovi modelli assistenziali».
L’obiettivo è la riduzione della spesa, target raggiungibile perché «il valore dei Drg corrisposto alle strutture regionali è inferiore a quello che attualmente viene riconosciuto alle strutture extraregionali. Inoltre, considerato che l’Irccs Neuromed è parte della Rete Trauma per quanto riguarda i politraumi che coinvolgono anche il sistema nervoso centrale, è d’obbligo prevedere all’interno di questa struttura anche i posti letto di ortopedia e traumatologia».
Anche la chirurgia produce una fetta significativa di mobilità passiva (la Regione quindi paga sostanzialmente quelle limitrofe per i propri residenti che si curano fuori).
Per interventi chirurgici di bassa e media complessità il Molise ha speso, evidentemente sempre nel 2023, 7,5 milioni di euro. In questo caso, in soccorso del pubblico è prevista l’attività di Villa Maria. Il punto erogatore, così è definita la clinica di Campobasso in gergo tecnico nel documento, «viene inteso come espansione dei posti letto dell’Unità operativa complessa di Chirurgia del Cardarelli».
Altro punto erogatore che completa l’offerta dei tre reparti pubblici è il Responsible Reasearch Hospital che «entra a far parte della Rete Oncologica della Regione Molise per la Chirurgia di Ginecologia Oncologica, in quanto unica struttura regionale che eroga tali prestazioni secondo i volumi previsti dal Programma nazionale esiti (strumento di valutazione dell’Agenas, ndr).
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