Quasi dieci milioni di euro per ristrutturare il Pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli. È quanto emerge dalla rimodulazione degli interventi approvata dai commissari ad acta con il decreto 144 del 22 settembre 2025. Una somma consistente, destinata a riqualificare gli spazi del Dea di I livello e a potenziare le aree di emergenza-urgenza del principale presidio sanitario regionale.
Il tema è arrivato anche in Aula, durante la seduta di ieri del Consiglio regionale. Massimo Romano ha messo in luce un evidente paradosso: da un lato la Regione si appresta a investire circa 30 milioni di euro per acquisire lo stabile dell’ex Cattolica, dall’altro i commissari straordinari destinano altri 10 milioni alla ristrutturazione del Pronto soccorso del Cardarelli. Una doppia operazione che solleva più di un interrogativo sulla reale strategia per il futuro della sanità molisana.
Secondo la relazione istruttoria della Struttura commissariale, il progetto rientra nel piano nazionale di riorganizzazione della rete ospedaliera post-Covid e prevede la creazione di nuovi posti letto in terapia intensiva e sub-intensiva, oltre al restyling del pronto soccorso del Cardarelli. Le risorse provengono in parte dai fondi del decreto legge 34/2020 e in parte da cofinanziamenti regionali e aziendali, con una spesa complessiva che supera i 10 milioni.
Per i commissari, l’intervento è «strategico e indispensabile» per garantire percorsi separati, sicurezza dei pazienti e adeguamento tecnologico. Ma il cortocircuito politico è evidente: mentre si discutono i progetti di rilancio attraverso l’acquisizione dell’ex Cattolica, si investono contemporaneamente ingenti risorse per rinnovare il Pronto soccorso del vecchio Cardarelli.
Un paradosso che rischia di alimentare nuove polemiche e che rimette al centro il tema della programmazione sanitaria regionale: quale modello ospedaliero il Molise vuole darsi per i prossimi anni?

























