Si è ripreso la scena con un annuncio infilato nell’arringa da sindaco del Molise, prima ancora che da governatore, alla Conferenza dei sindaci. Infilato, così da farlo apparire quasi casuale, o logica conseguenza: «Ho già preso appuntamento con Giorgia Meloni, a fine ottobre parleremo della situazione della sanità molisana», ha detto il governatore Francesco Roberti dal palco della Sala della Costituzione. Un summit per discutere delle difficoltà a gestire, con i parametri in vigore, l’assistenza in regione.
All’ordine del giorno, il Programma operativo 2025-2028, che i commissari hanno inviato a Roma e solo a Roma. «Prima o poi dovrà essere portato però all’attenzione dei sindaci – ha avvertito Roberti – Proprio per il mancato coinvolgimento degli amministratori locali noi lo abbiamo impugnato», ha detto da ex sindaco.
Nel merito, non si chiude nulla, ha ribadito. «Lo dirò anche ai Ministeri: tagliamo il superfluo e non le strutture tempo dipendenti. «Chi ha un infarto a San Pietro Avellana arriva a Campobasso in tempo? E chi ha un infarto a Colletorto a Vasto?», la base del ragionamento che porta a chiedere di tenere aperte le Emodinamiche sia a Isernia sia a Termoli. Lo stesso vale per Agnone, non si può riconvertire un ospedale in struttura territoriale perché mancano i medici, bisogna trovare i medici – ha invertito il paradigma Roberti – e il Caracciolo non sarà più in perdita. «Se in 16 anni abbiamo chiuso i reparti e mandato in pensione i primari ma il debito non è diminuito, vuol dire che non è quella la soluzione».
Va bene dover stare entro la cornice dei conti, ha proseguito il presidente della Regione, ma «io a questo punto voglio verificare anche i conti della direzione generale Salute e confrontarli con quelli dell’Asrem. A partire dal 2013 in poi, come quando in banca chiediamo un estratto conto». Avvisi ai naviganti, ma assicura, nessuno scontro. «Basta conflitti inutili che non fanno bene». Per questo si è proposto come “mediatore” e padrone di casa. «Invito i commissari e l’Asrem a mettersi intorno a un tavolo e ragionare, il tavolo lo coordinerò io».
Il Molise, ha aggiunto l’assessore Michele Iorio, «non può accettare altri tagli. Questa è la battaglia che la Conferenza dei sindaci è chiamata a fare, anche perché le orecchie del governo centrale oggi sono abbastanza attente. Parlo dei 20 milioni in più all’anno di stanziamento del fondo, dei 90 milioni per ridurre il disavanzo che non dovremo restituire bensì solo mettere a posto i conti. Per questo – ha concluso Iorio – è opportuno che la Conferenza, insieme al Consiglio e alla giunta regionale si faccia sentire». r.i.


























