Un’iniziativa che per i proponenti ha valore in sé ma che assume un rilievo ulteriore nell’ambito delle misure di contrasto alla violenza di genere.
I consiglieri regionali molisani del campo progressista Alessandra Salvatore, Micaela Fanelli, Vittorino Facciolla, Roberto Gravina e Angelo Primiani hanno elaborato una proposta di legge da presentare poi alla Camera dei deputati intitolata: Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione all’empatia, alla gestione dei sentimenti, all’affettività ed alla sessualità.
La proposta, che sarà illustrata sabato nella Biblioteca “Lombardi” di Palazzo D’Aimmo, punta a far inserire tra le materie curriculari in tutte le scuole, di ogni ordine e grado, l’educazione all’empatia e alla gestione dei sentimenti e, per le scuole secondarie di secondo grado, anche alla sessualità e all’affettività.
«Per rafforzare il senso della proposta, che ci auguriamo venga portata in Parlamento col pieno sostegno dell’intera Assemblea regionale, sottoporremo la stessa – annunciano i promotori – anche alla sottoscrizione delle cittadine e dei cittadini molisani secondo i tempi e i modi previsti dalle proposte di iniziativa popolare.
È prevedibile che sul ddl si aprirà un dibattito serrato. Proprio qualche giorno fa, a Montecitorio, si è infatti scatenata la bagarre sull’educazione sessuale in classe. Piccoli scontri si erano registrati già nei giorni precedenti durante la discussone generale sul disegno di legge che introduce il consenso informato preventivo da parte dei genitori o degli studenti, se maggiorenni, per la partecipazione a eventuali attività scolastiche che riguardino temi attinenti all’ambito della sessualità e disciplina le modalità per il coinvolgimento di soggetti esterni nello svolgimento di tali attività. Il clou si è raggiunto quando il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara (promotore del ddl) ha attaccato le opposizioni. «È stato detto che con questo disegno di legge impediremmo l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, di informare i nostri giovani sui rischi delle malattie sessualmente trasmesse. È falso», così il ministro. «È stato sfruttato un tema così delicato come quello dei femminicidi, sono indignato che abbiate detto che questa legge impedisca la lotta contro i femminicidi». E ancora: «Vergognatevi, tutto questo non c’è in questa legge».

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