«Mentre in Campania festeggiano la fuoriuscita della regione dal piano di rientro sanitario sancita dalla sentenza del Tar Napoli che ha accolto il ricorso proposto da De Luca contro il Governo, in Molise continuiamo a subire in silenzio la truffa politica di un commissariamento che dura da 16 anni inguaiandoci di più e peggio di prima, sia a livello di servizi sanitari che sul piano finanziario e fiscale, per colpa di figure completamente inadeguate e di una legislazione statale dissennata concepita da governi di destra e sinistra, inclusi i 5 Stelle».
Il capogruppo di Costruire democrazia in Consiglio regionale, Massimo Romano, torna all’attacco sulla sanità. «Per non essere complici di questa disfatta che pesa sulla pelle dei pazienti e sulle tasche dei contribuenti, il nostro movimento Costruire Democrazia ha proposto ricorso al Tar Molise, che si discuterà a dicembre, per l’azzeramento del disavanzo sanitario, sostituendoci sia all’inerzia colpevole della Giunta di centrodestra, che pur condividendo alla lettera le nostre tesi non ha avuto il coraggio di mettersi contro il Governo e continua persino ad ignorare gli esiti dello studio contabile e finanziario dell’ingegnere Vitagliano, sia alla sostanziale latitanza di Pd e M5S, che hanno mosso a malapena un ditino per promuovere atti di facciata, indolori e inconcludenti, continuando di fatto a coprire le responsabilità della struttura commissariale».
Romano, come sempre, ne ha per tutti. «A completare questo quadro già allarmante, si sta concretizzando il rischio di perdere il finanziamento straordinario stanziato dalla legge di stabilità dello scorso gennaio, a causa dell’incapacità della Giunta regionale e soprattutto della struttura commissariale che continua ad essere inadempiente rispetto all’approvazione del Programma operativo 2025/2027: restano scolpite nella pietra le dichiarazioni suicide di Bonamico e Di Giacomo che in tv hanno “confessato” di aver disatteso consapevolmente le prescrizioni ministeriali (“a Roma facciamo i finti tonti”), assumendosi la responsabilità (anche erariale?) dell’eventuale mancato ottenimento dei famosi 90 milioni di euro per salvare il Molise dalla bancarotta. Che altro deve accadere prima che la Regione pretenda dal Governo la rimozione della struttura commissariale? E, a maggior ragione dopo il verdetto del Tar Campania – conclude –, cosa aspetta la Giunta ad aderire alla nostra battaglia per l’azzeramento del disavanzo sanitario?».

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