La riforma promossa dalla delegata alle Politiche sociali della Regione, Stefania Passarelli, ha ridotto gli Ambiti territoriali da sette a tre.
L’eco delle polemiche e della battaglia politica che si è combattuta sul nuovo assetto è ancora viva. Ma, una volta approvata dal Consiglio regionale, la disciplina introdotta va messa in atto. Mentre nel basso e nel medio Molise, alla fine, tutto è stato condotto in porto nei tempi a rischiare il commissariamento è l’Ats che riunisce Venafro, Isernia e Agnone.
È proprio la delegata al Welfare a disegnare lo stato dell’arte. «Prosegue l’iter di riorganizzazione degli Ambiti territoriali sociali che passano da sette a tre. Si sono infatti concluse le procedure di selezione dei coordinatori e gli Ats, come per legge, devono approvare il nuovo regolamento di funzionamento, eleggere presidente e vicepresidente, individuare il Comune capofila – ha spiegato nelle scorse ore Passarelli – Con grande senso di responsabilità e nell’ottica della condivisione e del confronto, in questi giorni a Campobasso e a Termoli – e quindi negli Ats Medio Molise e Basso Molise – i sindaci dei Comuni coinvolti hanno dato prova di un atteggiamento proficuo e costruttivo consentendo l’approvazione del regolamento di funzionamento. Nell’ottica della massima collaborazione, nei nuovi Ats che hanno ottemperato alla legge, i sindaci di Campobasso, Riccia, Termoli e Larino si sono alternati nei ruoli di presidente e vicepresidente». La sindaca del capoluogo di regione Marialuisa Forte è stata fra i più agguerriti avversari della riforma. E, come lei, i colleghi di Riccia (Pietro Testa) e Larino (Pino Puchetti) ma nel passaggio alla fase operativa hanno evidentemente sotterrato l’ascia di guerra.
«Si attende ora che anche l’Ats Alto Molise ottemperi agli iter individuati dal Psr 2025-2027 visto che, nel corso della riunione dei tre Ambiti territoriali sociali interessati (Isernia, Agnone e Venafro), è stato votato il rinvio. Questo stop – ha proseguito la delegata Passarelli – potrebbe mettere a rischio la contrattualizzazione del nuovo coordinatore del medesimo Ats e anche ogni atto conseguente all’adozione del Piano sociale regionale approvato dal Consiglio regionale con deliberazione numero 34 del 3 giugno scorso. La Regione Molise ha già inviato richiesta di chiarimenti: è nelle facoltà, come espressamente previsto dal Psr 2025-2027 che, in caso in cui vengano riscontrati casi di inadempienza e inosservanza degli obblighi previsti anche dai propri atti di indirizzo, quest’ultima possa intervenire mediante l’attivazione della procedura per l’esercizio dei poteri sostitutivi. La programmazione e la riorganizzazione dei servizi sociali spettano, come da legge, alla Regione Molise e, non sarà consentito a nessuno – la conclusione della vicepresidente del Consiglio – di nascondersi dietro ai rinvii e alle richieste di proroghe».

























