Approvata con decreto, da parte dei commissari della sanità Marco Bonamico e Ulisse Di Giacomo, la riorganizzazione della rete trauma del Molise.
Si tratta di un modello strutturato secondo il sistema “Hub & Spoke”: centro hub è il Cardarelli di Campobasso, sede del Trauma Team, con shock room dedicata, personale addestrato e capacità di trattamento definitivo dei traumi maggiori; i centri spoke sono il San Timoteo di Termoli e il Veneziale di Isernia che garantiscono la stabilizzazione iniziale del paziente politraumatizzato in situazioni di instabilità cardio-respiratoria.
Entrano nella rete, a supporto, anche il Neuromed per quanto riguarda le competenze neurochirurgiche e neurologiche avanzate, e le strutture riabilitative pubbliche e private accreditate per la fase post acuta.
Siccome il Molise non ha un Dea di II livello, come previsto anche dai precedenti atti commissariali, il provvedimento di Bonamico e Di Giacomo indica il ricorso a centri extra regionali per i traumi più complessi che richiedono competenze di alta specializzazione quali chirurgia dei grossi vasi, grandi ustionati, microchirurgia. Gli accordi interregionali dovranno essere formalizzati entro il 31 marzo 2026.
La presa in carico dei traumatizzati maggiori avviene mediante un Trauma Team h 24, composto da anestesisti, chirurghi, ortopedici, medici del Pronto soccorso, radiologi, tecnici e infermieri specializzati. Il team opera sotto la guida del Trauma Leader, figura responsabile del percorso del paziente dalla shock room al reparto.
Il coordinamento generale delle reti è affidato alla direzione sanitaria dell’Asrem, con la partecipazione dei direttori dei Pronto soccorso, dei responsabili delle unità di Anestesia e Rianimazione e della Centrale Operativa 118.
Il decreto 180 fissa anche scadenze ben precise: piena operatività della Rete Trauma entro il 31 dicembre 2025, accordi interregionali e accordi specifici con Neuromed entro 31 marzo 2026, adozione del Piano di Rete (PDTA, regolamento trasporti, piano formativo, indicatori) entro il 31 dicembre 2025.
Nelle more della completa attivazione, restano confermate le attuali modalità organizzative per i trasferimenti verso le strutture extraregionali già operative.
E sempre i commissari Bonamico e Di Giacomo, con un altro decreto, hanno dato via libera al documento programmatico che delinea una serie di interventi volti all’ammodernamento e alla riqualificazione del patrimonio strutturale e tecnologico ospedaliero regionale, «in coerenza con il Piano operativo di programmazione sanitaria 2023-2025». Si tratta in particolare di 13 interventi per un costo complessivo di circa 21,6 milioni di euro. La Regione, per far fronte alla spesa, attingerà risorse mediante l’attuazione del Programma di investimenti ex articolo 20 legge 67/88, attraverso la predisposizione di un accordo di programma che prevede la ripartizione dei costi nella misura del 95% a carico dello Stato e del 5% per l’ente regionale.

























