Ricevuti dal dg Programmazione sanitaria del ministero della Salute, Walter Bergamaschi, gli esponenti dell’opposizione in Regione Fanelli, Salvatore, Facciolla e Primiani insieme al presidente della Conferenza dei sindaci Saia ieri hanno avuto con il tecnico un lungo confronto e al termine della riunione hanno dichiarato di aver ricevuto attenzione.
Ribadite, fra le altre istanze, la necessità di non smantellare le emodinamiche e i punti nascita, di tutelare l’ospedale di area particolarmente disagiata di Agnone e di rafforzare la medicina territoriale, di innovare la strumentazione e accelerare sulle riforme di prossimità, come le case di comunità, senza perdere guardie mediche e servizi.
Particolare preoccupazione è stata espressa sulla riforma della rete ictus e ospedaliera, rilanciando la centralità della sanità pubblica e la velocità per gli interventi tempo-dipendenti. Appropriatezza, mobilità, sicurezza delle cure sono stati i concetti più discussi.
Così come la rispondenza del mandato commissariale rispetto agli obiettivi: «Sedici anni senza esiti non sono più tollerabili, aumentare i costi per non migliorare i servizi non era sicuramente l’obiettivo del commissariamento della sanità del Molise», ha dichiarato da Roma la delegazione molisana.
Riportate anche alcune informazioni meno note sul disavanzo storico e sul mandato della società Rsm chiamata a fotografare i conti, ma che ad oggi ha fornito un quadro parziale e incompleto che non consente di avere contezza in maniera puntuale della situazione finanziaria, hanno aggiunto gli amministratori. I collaboratori di Bergamaschi hanno raccolto alcuni elementi più specifici, riservandosi approfondimenti. «Era nostro dovere farlo – hanno concluso i consiglieri regionali e il presidente Saia – perché non lasceremo nulla di intentato per difendere e rafforzare il diritto alla cura dei nostri cittadini in ogni luogo del nostro territorio».

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