Giovanni Giorgetta è stato nominato sostituto del direttore sanitario dell’Asrem. A capo del distretto di Termoli e già in passato ha esercitato le funzioni del “numero 2” dell’azienda in caso di assenza, Giorgetta si prepara a ricoprire un ruolo delicato ma cruciale perché i commissari stanno “mettendo a terra” i decreti di riorganizzazione delle reti, a partire dal 12 dicembre saranno trascorsi 15 giorni dalle dimissioni di Bruno Carabellese.
Dimissioni, è ormai fin troppo noto, poi ritirate ma il dg Giovanni Di Santo le ha rese esecutive prendendone atto e avviando le procedure per la sostituzione.
Nelle more della predisposizione del nuovo avviso per la formazione di un elenco di idonei, si ricompone così la direzione strategica, ha spiegato in Consiglio ieri il presidente della Regione Francesco Roberti. Che non ha deluso le aspettative, non ha cioè nascosto il suo disappunto per quanto avvenuto, per il comportamento di Carabellese, per la pessima esposizione mediatica dell’Asrem negli ultimi giorni, per l’anomalia – così l’ha definita – di un direttore sanitario che si dimette e «nomina lui stesso il sostituto». «Quando si ricoprono posizioni apicali, o si è in grado di gestirle o si torna a fare il proprio lavoro», ha subito attaccato Roberti. Tra le voci circolate in questi giorni sul motivo scatenante delle dimissioni, anche l’indiscrezione su un litigio fra Carabellese e Roberti. Il governatore ha riferito all’Aula come sono andate le cose. All’origine di uno scambio di messaggi fra i due, un articolo inviato al presidente in cui la sanità pubblica molisana è ultima per alcuni indicatori sulla salute mentale. «È colpa della direzione sanitaria – ha spiegato quindi – se Molise risulta ultimo nei dati di salute mentale. Non perché lo siamo davvero, ma perché i dati non vengono trasmessi». Quindi, con toni e “colori” ancora più accesi: «Se qualcuno non rispetta il lavoro di chi si sbatte dalla mattina alla sera, se ne deve andare».
Dichiarazioni infuocate anche in risposta alle domande delle opposizioni che hanno approfittato della seduta per chiedere spiegazioni sul terremoto ai vertici dell’Asrem che si è registrato lo scorso fine settimana. «Fuori la politica dagli ospedali, e anche la sindacalizzazione. Lavoriamo nell’interesse di chi non si imbosca, o si fa sostituire, la sanità regionale va riformata» e nel contempo, ha concluso Roberti, «bisogna ridare dignità a medici, professionisti, infermieri, Oss, portantini e a tutti quelli di buona volontà che svolgono questo lavoro, che è una missione, con passione e amore». ppm

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