Il Tar Molise ha respinto le richieste di sospensiva della rete ictus e della rete trauma. Nel secondo caso, a firmare il provvedimento monocratico è stato il presidente Nicola Gaviano che ha fissato per la trattazione collegiale dell’istanza di misure cautelari la data del 14 gennaio.
Il Comitato Pro Cardarelli, Cittadinanzattiva, Emma de Capoa e Andrea Sellitto – difesi dagli avvocati Quirino Mescia, Giuseppe Ruta, Margherita Zezza e Pietro Colucci – all’udienza di mercoledì hanno impugnato con cosiddetti “motivi aggiunti” anche il decreto 180 dei commissari della sanità che riorganizza la rete assistenziale del trauma lamentando, fra le altre criticità, l’assenza di previsioni per la gestione dei politraumatizzati e sostenendo l’impossibilità di accreditare posti letto di ortopedia al Neuromed.
L’Irccs di Pozzilli, che in giudizio si è costituito con gli avvocati Salvatore Di Pardo e Katia Palladino, ovviamente è della tesi opposta. Ad ogni modo, la discussione sulla rete trauma non c’è stata, non era possibile perché non c’erano i termini di legge. I ricorrenti hanno chiesto un provvedimento urgente al presidente.
La norma, ha argomentato il presidente Gaviano nel decreto, «prevede che una misura cautelare di tale natura possa essere concessa solo in caso di estrema gravità e urgenza; considerato che il provvedimento impugnato con questo nuovo atto di motivi aggiunti non si presenta produttivo di un periculum in mora così connotato, dalle ricorrenti venendo agitata una problematica da lungo tempo esistente, e dai complessi contenuti tecnici, la quale non pare efficacemente affrontabile in questa
sede cautelare, non foss’altro che in ragione della necessità di fare comunque i conti con la discrezionalità che compete all’Amministrazione nel regolare la delicata materia di cui si tratta».
Se ne ridiscuterà il 14 gennaio.
Per quanto riguarda, invece, la rete ictus il Tribunale amministrativo non ha ritenuto ci fossero i presupposti per sospendere i decreti 100 e 157 che ne hanno dettato la nuova organizzazione. I ricorrenti sono gli stessi e c’è anche il Comune di Campobasso in giudizio (con gli avvocati Claudia Angiolini, Elisabetta Di Giovine e Leandra Fiacco). Si sono costituiti la presidenza del Consiglio dei ministri, i ministeri affiancanti, i commissari con l’assistenza legale dell’Avvocatura distrettuale dello Stato, l’Asrem difesa da Michele Coromano e, anche qui, il Neuromed, che con il nuovo assetto entra a pieno titolo nella rete, centro di riferimento per la trombectomia meccanica nelle more dell’attivazione del servizio di radiologia interventistica al Cardarelli (come ha chiarito il decreto 157) e hub per l’ictus emorragico quindi per la neurochirurgia.
«Le censure sollevate delle parti ricorrenti non si presentano tali da poter giustificare la concessione delle misure cautelari invocate, tenuto conto, in particolare, delle primarie circostanze che: quanto ai ricorsi introduttivi dei rispettivi giudizi, il sopraggiunto Dca 157 dell’1.10.2025 ha integrato il precedente Dca 100 dell’11.06.2025, confermando l’impostazione di fondo del quadro regolatorio a difesa del quale entrambe le impugnative erano state originariamente avanzate; quanto ai motivi aggiunti introdotti nei rispettivi giudizi, appare assorbente considerare che con i medesimi l’approvazione della rete ictus è stata contestata essenzialmente sotto il profilo della mancata regolazione contestuale della rete politrauma, della quale, però, autonomamente si occupa il sopravvenuto Dca 180 del 24.11.2025».
Però, una forma di tutela le richieste di sospensiva la meritano dal punto di vista giuridico, ammettono i magistrati di via San Giovanni che hanno fissato l’udienza di merito a breve: il prossimo 25 marzo. In quella data i ricorsi del Comune di Campobasso e dei ricorrenti “civici” saranno affrontati e valutati nel merito. ritai
























