Nessuna dichiarazione, anzi bocche cucite a Palazzo Vitale dopo la riunione del Tavolo “dm 70” sulle reti assistenziali del Molise non ancora definite. Il commissario Bonamico e il sub commissario Di Giacomo mantengono la consegna del riserbo decisa con i tecnici della Capitale.
Il confronto, però, è durato a lungo, quasi cinque ore. Segno che evidentemente sulle emodinamiche e sui punti nascita sono stati affrontati tutti i nodi anche alla luce degli ultimi dati di perfomance delle strutture nel mirino, vale a dire i laboratori per l’intervento in emergenza in caso di infarto del Veneziale e del San Timoteo (più in bilico il primo) e i reparti di ostetricia degli stessi ospedali (in questo caso sulla carta è più a rischio quello di Termoli anche se gli indicatori sono in netto ed evidente miglioramento da quando alla guida del reparto c’è il dottor Vincenzo Biondelli).
Trapela, quindi, se non proprio ottimismo comunque la sensazione che la situazione sia meno “nera” di quanto si poteva immaginare alla vigilia del summit con il gruppo di lavoro coordinato dal dg Programmazione del ministero della Salute, Walter Bergamaschi.
Circola l’indiscrezione secondo cui il Tavolo Balduzzi avrebbe dato altro margine ai commissari della sanità molisana, un po’ più di tempo perché i dati su interventi e parti siano consolidati e decidere il da farsi sulla base di una fotografia più nitida.
Più tempo per il Programma operativo sarebbe anche una delle previsioni dell’emendamento alla legge di Bilancio presentato dal senatore di Forza Italia Claudio Lotito (che è anche coordinatore degli azzurri in Molise), che lo ha definito di concerto col governatore Francesco Roberti, e che è stato rimodulato concordemente con il Mef. L’orizzonte temporale del piano da approvare si allungherebbe al 2028 e, secondo quanto è filtrato, la deadline per definire il documento sarebbe fissata al prossimo 28 febbraio. Approvato il programma operativo 2026-2028 con il relativo piano di copertura del disavanzo sanitario, al Molise arriverebbero i primi 45 milioni del contributo stanziato lo scorso anno dal governo nazionale per ridurre il deficit.
Si tratta, però, al momento di indiscrezioni. Autorevoli perché le fonti sono accreditate ma da confermare sulla base degli atti. Il testo dell’emendamento rimodulato si conoscerà appena il testo della manovra per il 2026 sarà licenziata dalla Commissione Bilancio di Palazzo Madama. Probabilmente entro questo fine settimana perché per lunedì è in calendario la discussione del ddl in Aula.
ppm

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