Respinta la questione pregiudiziale presentata dalle minoranze, si è svolta ieri nell’Aula del Senato la lunghissima discussione generale sulla legge di Bilancio per il 2026.
Il ddl, dopo numerose modifiche e scontri anche interni alla maggioranza di centrodestra, è stato approvato sabato dalla V Commissione, di cui è vicepresidente Claudio Lotito, parlamentare eletto in Molise e coordinatore degli azzurri in regione.
Porta proprio la sua firma l’emendamento (rimodulato insieme al Mef rispetto alla versione originaria concordata col governatore Roberti ma l’impianto di base resta lo stesso) che semplifica il percorso per avere accesso ai 90 milioni stanziati lo scorso anno per contribuire alla riduzione del deficit della sanità molisana.
Confermate le indiscrezioni pubblicate su queste colonne sabato scorso. Il testo, che sostituisce l’analoga previsione contenuta nella Finanziaria per il 2025, stabilisce questi adempimenti: la struttura commissariale adotta entro il 28 febbraio 2026 il Programma operativo2026-2028, anche avvalendosi dell’Agenas ed entro il 31 marzo 2026 i Tavoli tecnici e i Ministeri affiancanti valutano il predetto Programma operativo, anche con prescrizioni vincolanti per la struttura commissariale da recepire entro i successivi 30 giorni; a seguito dell’adozione del Programma operativo da parte della struttura commissariale e della positiva valutazione da parte dei Tavoli tecnici e dei Ministeri affiancanti oltre che del recepimento delle eventuali relative prescrizioni vincolanti, il contributo da 90 milioni viene assegnato nella misura del 50% entro il termine di 60 giorni dalla definitiva approvazione del Programma operativo; in caso di mancata adozione del Programma operativo nei termini previsti o in caso di bocciatura del piano, non si procederà al riconoscimento dei 90 milioni; entro il 28 febbraio 2026, inoltre, la Regione Molise adotta il piano finalizzato a coprire, entro il 31 dicembre 2027, il disavanzo sanitario residuo. I restanti 45 milioni saranno riconosciuti ed erogati man mano che Tavoli tecnici e Ministeri verificheranno il rispetto e l’attuazione di quanto programmato da parte della struttura commissariale.
All’entrata in vigore mancano le ultime “formalità” (ok di Palazzo Madama e poi della Camera) ma il ddl è ormai blindato.
I commissari Bonamico e Di Giacomo hanno dunque più tempo per ottenere il via libera al piano e possono contare su un affiancamento, quello di Agenas, che di fatto esiste già. Ora, nero su bianco in manovra, diventa una scialuppa di salvataggio: in caso di bocciatura del Programma operativo redatto a Campobasso, ci penserà direttamente Roma. Qualcuno lo chiamerebbe commissariamento, ma serve per ottenere i soldi e nessuno se ne lamenterà.
ritai

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