Confessa, con un pizzico di soddisfazione, che l’area di crisi non complessa le ha fruttato a Roma il soprannome di segugio. “Chiamo un giorno sì e uno no. Per non esagerare…”. Laura Venittelli, deputata termolese del Pd, non lo nasconde: su questa operazione si gioca molto del suo futuro politico. Ma nemmeno sfugge che uno strumento di aiuto alla ripresa produttiva al basso Molise serve. Per quell’area, infatti, è pensato il percorso che punta a candidare le zone della regione che non sono ricomprese nell’area di crisi complessa ai benefici che saranno messi in campo con un decreto del Ministero dello Sviluppo economico.
“Quando ho cominciato ad interessarmi di questa possibilità, forse nessuno ci credeva. Ci avevano appena riconosciuto l’area complessa, si pensava che le due cose fossero incompatibili. Ma dal team del ministro che segue queste procedure ho acquisito il via libera: sono due cose distinte. E possono essere riconosciute entrambe”, spiega. Ora il progetto è ‘in chiaro’, è stato ufficializzato. Se ne parla. È una chance in più anche per lo Zuccherificio. “La giunta di Paolo Frattura, con l’assessore Veneziale, segue l’iter in Conferenza. Io me ne occupo facendo pressing su sottosegretari e viceministri”. Il 18 marzo, al convegno della Cisl, è stato lo stesso governatore a dar conto del lavoro che, di concerto, con la parlamentare si sta portando avanti. E lei ha illustrato più in dettaglio le potenzialità.
Conosce i contenuti della bozza di decreto, oggi può essere ancora più precisa. È il decreto Sviluppo del 2012 a riorganizzare la gestione delle crisi industriali, complesse e non, prevedendo che anche a questo secondo caso può estendersi la concessione delle agevolazioni individuate con un decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentita la Conferenza Stato-Regioni. Il dl 83/2012 fissava anche il termine entro cui approvare il decreto: 90 giorni dalla sua entrata in vigore. “Facciamo le leggi, spesso ne dimentichiamo l’attuazione. È prioritario perciò portare a casa il decreto”, rimarca la deputata dem. I dirigenti del Mise hanno assicurato l’emanazione del provvedimento entro fine aprile. “Io ci conto. E nel frattempo tengo fede al soprannome di segugio, non mollo. La Regione avrà poi altri 30 giorni per individuare il perimetro”. Il riconoscimento, verosimilmente potrebbe arrivare in autunno.
“A disposizione ci sono risorse fresche, aggiuntive. Non quelle dell’area di crisi complessa, né quelle non utilizzate nelle aree riconosciute nel 2012. Non ci sarà concorrenza fra territori. Bisognerà presentare – scende nel concreto Venittelli – progetti di reindustrializzazione e recupero dei posti di lavoro. C’è anche la possibilità di agevolare investimenti sul turismo. È chiaro che questo percorso riguarda zone dove c’è già una zona industriale o infrastrutture adeguate. Nessun finanziamento a pioggia, sarà il ministero a vagliare i progetti e il giudizio sarà espresso in base all’occupazione che puntano a creare”. Il valore dell’investimento non può essere inferiore a 1,5 milioni. Due o tre grandi progetti, di più è difficile ipotizzarne, potrebbero però costituire un sasso lanciato nello stagno. Per vedere se si riesce ad agganciare la ripresa.

























