C’è tempo fino al 21 settembre. Quel giorno alle 12 scadrà il termine per presentare l’offerta di acquisto per i beni della filiera avicola del Molise.
Il bando è stato pubblicato il 3 agosto sul sito della Regione Molise e mette in vendita incubatoio, centri allevamento, macello, attrezzature ed impianti fino alla prima e seconda lavorazione. Un lotto unico, il cui prezzo base è stabilito in cinque milioni di euro. Si parte da qui, non un centesimo in meno. La proposta irrevocabile di acquisto dovrà pervenire entro mezzogiorno del 21 settembre alla cancelleria fallimentare del tribunale di Campobasso (in plico naturalmente chiuso) e dovrà contenere anche due assegni: il 20% del prezzo offerto a titolo di copertura parziale delle spese di trasferimento e il 10% del prezzo offerto come cauzione. Il giorno dopo, il 22 settembre 2016, sempre a mezzogiorno, si procederà all’apertura delle buste presso lo studio del liquidatore della Gam Ernesto D’Elisa.
La vendita in blocco dei beni – che fanno capo a tre procedure concorsuali diverse (i fallimenti di Agria e Logint e il concordato preventivo della Gam) – ha come obiettivo una cessione più proficua ma anche la possibilità di consentire “la completa ed immediata riattivazione della filiera avicola molisana”, specificano le premesse del bando. L’avviso di vendita, come è noto, segue al bando di gara finalizzato all’affitto che è stato aggiudicato alla società Dasco Srl, la stessa – legata al gruppo Sagem e amministrata dall’ex ad del Pescara Calcio Danilo Iannascoli – che ha comprato i marchi Arena qualche settimana prima di presentare un’offerta per i beni. Che saranno affittati, precisa sempre il regolamento che precede l’avviso di vendita, “prima della scadenza del presente bando con diritto di prelazione in favore del soggetto risultato aggiudicatario”.
Comincia, così, l’ultimo step per il riposizionamento sul mercato degli asset della filiera avicola, finora detenuti (non tutti) dalla Regione attraverso la Gam. L’exit strategy è stata perseguita con linearità dalla giunta Frattura, dalla decisione di chiudere il complesso industriale di Monteverde (le perdite in un anno, ricorda spesso il governatore, ammontavano a 18 milioni) a quella di chiedere il concordato preventivo fino alla definizione di un unico bando di fitto e poi di acquisto che ha visto lavorare in sinergia i curatori di tutte le società interessate.
L’obiettivo dichiarato degli imprenditori abruzzesi è quello di diventare proprietari e cominciare a costruire la ‘nuova Arena’. La compagine, molto forte in Confcooperative (il progetto è infatti appoggiato dalla sezione molisana dell’organizzazione guidata da Mimmo Calleo) ha in corso contatti anche con i grandi nomi dell’avicolo, a partire da Aia, legata all’incubatoio da un contratto in conto lavorazione ma non si esclude una joint venture che potrebbe riguardare anche la produzione. Altro tassello per la ripartenza della filiera, che fino a pochi anni fa era la principale del centro-sud, è l’attivazione delle misure per l’area di crisi.




























Intanto molti trasportatori come me sono dovuti andare via dal Molise da due anni lavoro a Perugia con grandi difficoltà grazie ai debiti fatti alla GAM adesso ho grande difficoltà perché nessuna banca mi eroga dei prestiti che mi servirebbe prima di tutto per ripianare dei debiti come il mutuo di casa meccanico elettrico gommista e in primis perché devo comprare un camion nuovo per continuare a lavorare