Quattro le proposte di legge elettorale depositate in Consiglio regionale. Non è detto che ne arrivi una quinta prima dell’avvio della discussione. Anzi, l’intenzione del presidente Paolo Frattura è di lavorare a una sintesi in commissione. Da lì potrebbe uscire un testo unico, non prima. E al deputato di Mdp Danilo Leva, che lo accusa di aver concordato la riforma solo coi suoi e di essere pronto a vararla anche solo con 11 voti, risponde: «Ma Danilo che film ha visto? Ho l’impressione segua un suo percorso, un suo sogno. Non c’è alcuna legge già approvata. Forse è lo stesso film sulle candidature date per acquisite e poi smentite in diretta…». Chiaro il riferimento all’ex ministro Antonio Di Pietro che ha declinato con decisione e più volte l’invito a vestire i panni del candidato governatore di un centrosinistra unitario (e quindi in sostanza i panni di chi convince Frattura a farsi da parte).
Presidente, si è impegnato a varare la riforma elettorale entro la fine dell’anno. A che punto siamo?
«La proposta che era già all’esame del Consiglio, insieme al ddl di modifica dello Statuto, è stata rinviata in commissione. L’organismo è convocato per il 6 novembre e cominceremo a discutere di questo argomento. È quella la sede del confronto, anche con le minoranze, e in cui fare sintesi».
Il leader di Mdp Leva è convinto che lei farà approvare la proposta venuta fuori dalle riunioni della sua maggioranza e che procederà, appunto, a colpi di maggioranza.
«Come sempre lo ribadisco perché è vero. Io non ho la preparazione culturale, nel senso politico, di Danilo Leva. Ragiono terra terra. E quindi, la maggioranza fa una proposta. Anzi, dirò di più: sono state le minoranze, e intendo Michele Iorio che è il primo dei presidenti non eletti, a chiedere alla maggioranza di avanzare uno schema di riforma su cui poi confrontarsi. Per cui la maggioranza ha lavorato a una sintesi fra le varie idee in campo, non c’è stata alcuna votazione mi pare. Il Consiglio regionale è l’unico organo deputato a questo dibattito. Danilo non ne fa parte ma se ha proposte sa come farle pervenire all’attenzione dell’Assemblea. Le discuteremo…».
Però un’eventuale riforma approvata in 11, è la critica dell’onorevole, non è una riforma e non è democrazia.
«Sì, ma che film ha visto Danilo? Ripeto, non c’è stata alcuna votazione né approvazione. Non vorrei , lo dico col sorriso ovvaimente, che fosse il film delle candidature date per acquisite e smentite in diretta. Ma così rischia di fare un’altra brutta figura. Come sabato…».
Mdp è contro l’abolizione del voto disgiunto e lei invece su questo punto va avanti spedito.
«Guardi, Mdp ha un eletto in Consiglio. Sarà lui a esprimersi insieme a tutti gli altri. È l’Assise che deciderà se eliminare il voto disgiunto o meno».
Quindi, presidente, la sintesi sarà realizzata in I Commissione.
«Sì. Vogliamo costruire un testo condiviso, questo il senso. Il contrario di quel che dice Leva. Fatta la sintesi in maggioranza sui principi condivisi, discutiamo in commissione. L’obiettivo è la condivisione. Certo, se non ci sarà la legge sarà approvata a maggioranza. La democrazia funziona così. Ma non partiamo certo con lo scopo di approvarci un testo fra noi».
r.i.

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