Una proposta che sottende «una furia riformatrice senza né capo né coda. Che produrrà un atto che scontenta tutti: sindacati, aziende del settore, amministrazioni locali». Ci va giù duro Michele Iorio, già presidente della Regione Molise e spina nel fianco della maggioranza del presidente Toma. Oggetto del contendere, la proposta di modifica della legge sul trasporto pubblico che questa mattina, alle 10, arriva all’attenzione della Terza Commissione consiliare con le audizioni dei sindacati e del gruppo di professionisti che ha ‘studiato’ il sistema e delineato la strada da percorrere. Doppio lotto di gara per il trasporto pubblico: Michele Iorio boccia l’idea, il metodo e delinea gli esiti. L’iter della proposta di legge presenta lacune di tipo amministrativo. Non solo: ove mai dovessero arrivare i bandi, il problema grosso sarà occupazionale, dividerà in due il già penalizzato Molise, renderà più complicata la fruizione del servizio. E poi, per Iorio, la futura gara – se dovesse passare la proposta di doppio lotto – sarebbe ad elevatissimo rischio impugnativa perché «largamente illegittima». Il ragionamento di Michele Iorio è procedurale e di sostanza. In primo piano c’è il rischio occupazionale, però. «Con il doppio gestore voluto fortemente da Vincenzo Niro – spiega – si perderanno almeno 80 posti di lavoro, non potendoli riassorbire senza avere a disposizione un ambito territoriale che comprenda l’intera regione Molise. E questo in un momento storico in cui i posti di lavoro andrebbero creati e non distrutti». Sotto il profilo delle procedure, Iorio punta il dito. «Correttamente si sarebbe dovuto prima approvare il piano regionale dei trasporti, poi individuare le reali necessità di mobilità dei cittadini e poi costruire la rete dei servizi minimi che è l’ultimo atto prima della gara. Inoltre, si tratta – a mio avviso – di una riforma anacronistica visto che si fonda su dati vecchi di dieci anni, non più adeguati alle esigenze della popolazione. Si ragiona sul piano del mio governo, era il 2010». Manca all’appello un altro passaggio fondamentale, secondo Iorio: l’indizione della Conferenza dei Servizi. «La legge lo dice chiaramente: si tratta di una competenza dei Comuni che hanno diritto ad esprimere il proprio parere. Sono stati sentiti? Non mi pare. E nemmeno il Consiglio. Un doppio scavalcamento, nei fatti». In altre realtà, ricorda ancora, la riforma del Tpl è stata affrontata con un percorso di collaborazione con gli Enti locali e con tutti i soggetti economici e sociali interessati.
«In Molise no, è l’assessore regionale che paga 500mila euro ad una società per far scrivere una relazione che va esattamente nella direzione voluta dall’acquirente. E oggi si vuol mettere in scena l’ennesima farsa: una riforma, già decisa senza avere la benché minima conoscenza del territorio, per la quale oggi si audiscono i sindacati in Terza Commissione e contemporaneamente si prevede la discussione della proposta di legge. Così si prendono in giro anche le associazioni di categoria poiché si è già deciso a tavolino l’approvazione di una riforma epocale sì, ma per i danni che produrrà. La completa assenza di un confronto con le amministrazioni locali, titolari per legge dei servizi in questione, crea il problema: la procedura, per me, è viziata da illegittimità». Oltre le procedure, nella sostanza – secondo Iorio – il presunto risparmio da 7 milioni e 700mila euro derivante dal doppio lotto di gara, nella relazione del gruppo di lavoro, viene dato come fatto acquisito. E Iorio cosa ne pensa? «In tutte le regioni ci si adegua al gestore unico adottando criteri di spesa basati su costi e ricavi standard e salvando posti di lavoro. In Molise si fa il contrario: si divide il territorio in due parti, in nome di un risparmio che corrisponde all’aumento dei costi e al disservizio più totale. Si può risparmiare in altro modo, come? Ad esempio scorporando interi tragitti dal computo dei chilometri, mi riferisco a quelle linee che si mantengono da sole come le corse più frequentate – verso Roma, Pescara ad esempio – per le quali si potrebbe evitare il contributo pubblico. Lo stesso si potrebbe prevedere con le linee che usano altre regioni e che portano in Molise. Il vero risparmio deriva da una somma di fattori che comprende il numero di bus, il personale, le strutture, la manutenzione, i beni e servizi». Risparmi sì, ma la qualità del servizio e l’efficienza non possono essere messi in secondo piano: questa la sintesi del ragionamento del presidente della Seconda Commissione. «Due lotti significano due province scollegate, l’Alto Molise sacrificato, la zona della provincia di Isernia senza collegamenti pomeridiani con il capoluogo. Quest’area è rappresentata da ben 9 politici, di cui 7 in maggioranza» sintetizza, aggiungendo anche il dato politico. Disagi che si abbatteranno sui piccoli centri, già penalizzati.
«L’Alto Molise non avrà la possibilità di collegare direttamente Capracotta, Agnone, Trivento, Fossalto, a Campobasso, Termoli, Pescara. Non sarà possibile viaggiare di pomeriggio da Campobasso a Isernia, da Termoli a Isernia, Pozzilli o Venafro. Come si potranno raggiungere le strutture sanitarie esistenti sul territorio i cittadini?
Chi parte da Casacalenda dovrà continuare a percorrere la vecchia Statale? E che dire dell’assenza di un sistema di collegamento che unisca i siti turistici e archeologici delle due province? Ci vantiamo di progetti come “Turismo è cultura” , facciamo annunci sul rilancio del territorio con il turismo, investiamo fior di quattrini e poi…?». Una bocciatura su tutta la linea quindi, ma c’è anche il presidente Toma nel mirino di Michele Iorio. «Ha invocato la procedura d’urgenza, su una riforma così importante. Non c’è disponibilità al confronto, quindi. Io credo che questa proposta debba essere approfondita: occorre ascoltare i Comuni e rinviare la gara. Scriverò a tutti i sindaci del Molise e spero che il presidente si renda conto, si affacci sul problema e ragioni sul fatto che questa normativa scontenta tutti: sindacati, imprenditori, sindaci. Del resto, due scioperi generali del trasporto pubblico nel giro di poche settimane non si erano mai visti». E questa mattina, alle audizioni, Iorio sarà presente. Nonostante non sia componente della Terza Commissione presieduta da Armandino D’Egidio.


























