I dati provvisori, anticipati dal dg Programmazione del ministero della Salute Amerigo Cicchetti al Forum risk Management di Arezzo a novembre scorso, vedevano il Molise fra le 13 Regioni che nel 2023 hanno assicurato i Livelli essenziali di assistenza in tutte le tre macroaree monitorate (ospedali, assistenza territoriale e prevenzione). Il report definitivo sul “Nuovo Sistema di Garanzia” dei Lea, pubblicato nelle scorse ore, invece attesta che seppure per un pelo la sanità molisana non è ancora fra quelle “promosse”. Sotto soglia, il valore della prevenzione, pari a 58 (la sufficienza si raggiunge a 60). Va decisamente meglio nell’area distrettuale (73), il Ssr molisano si attesta infine di
poco superiore al punteggio minimo in quella ospedaliera (62).
Sono comunque sempre 13 le Regioni completamente adempienti: Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia e Sardegna (che nelle anticipazioni invece era fra i bocciati).
Quattro, invece, non hanno raggiunto la soglia in una macroarea (oltre al Molise, Provincia Autonoma di Bolzano, Liguria e Basilicata) e altrettante bocciate in due aree (Valle d’Aosta, Abruzzo, Calabria e Sicilia).
Analizzando il quadro più in generale, risultano promosse le cure ospedaliere su quasi tutto il territorio italiano. Le cose cambiano, invece, in maniera sostanziale quando si focalizza l’attenzione su prevenzione e assistenza territoriale, con circa un terzo del Paese sotto la soglia della sufficienza.
In particolare, emerge la necessità di “spingere” di più sulla promozione degli screening, dei vaccini, di un uso corretto di antibiotici e di stili di vita sani, ma anche di assistenza domiciliare e per la non autosufficienza.
Ancora una volta, comunque, un Paese spaccato. I risultati migliori si registrano infatti al Centro-Nord, nonostante la Lombardia esca dalla cinquina dei migliori: Veneto (288), Toscana (286), Emilia Romagna (278), P.A. Trento (278) e Piemonte (270). Di contro, tra le ultime cinque Regioni quattro sono al Centro-Sud: Basilicata (189), Abruzzo (182), Sicilia (173), Valle d’Aosta (162) e, fanalino di coda, la Calabria (150). Il Molise, complessivamente, ha un punteggio pari a 193.
Il 2023 era un anno particolare, una sorta di cartina al tornasole, perché il primo periodo successivo all’adozione del Dm 77 (il Balduzzi dell’assistenza territoriale), di cui cogliere quindi i primi frutti attuativi. Quel decreto – rileva Quotidianosanità – prevedeva la messa a terra di quanto previsto e finanziato dal Pnrr per il rilancio del territorio, a partire dalle Case della Comunità, Ospedali di Comunità, Cot e assistenza domiciliare integrata. I dati definitivi sui Lea 2023 sembrano al contrario profilarsi come un nuovo campanello d’allarme visto che il problema principale del Servizio sanitario nazionale sembra sia rimasto proprio il “territorio” che aveva rivelato tutte le sue fragilità durante il periodo emergenziale Covid, soprattutto in alcune zone del Paese, nonostante gli interventi e gli investimenti messi in campo negli ultimi anni.




















