Non c’è una nuova emergenza. È la stessa emergenza di sempre – «l’emergenza è tutti i giorni», dice sdrammatizzando il dg Giovanni Di Santo – a cui l’Asrem mette mano anche riproponendo una chiamata per i medici stranieri.
Il bando approvato l’11 marzo dai vertici di via Petrella (oltre che da Di Santo il provvedimento è firmato dai direttori sanitario e amministrativo Giorgetta, in sostituzione del “titolare” Carabellese, e Matarante) è finalizzato alla ricerca di personale medico da assumere a tempo determinato per la copertura di posti disponibili o che si renderanno disponibili nelle discipline che fanno registrare le maggiori carenze in organico: Anestesia e Rianimazione, Pediatria, Ortopedia e Traumatologia, Medicina d’Emergenza-Urgenza (Pronto soccorso, ndr), Ginecologia e Ostetricia. È rivolto ai professionisti della dirigenza medica e di altre professioni sanitarie con titolo conseguito anche in Paesi terzi, non ancora riconosciuto dal ministero della Salute, in possesso dei requisiti previsti.
Continua, dunque, la ricerca di personale da parte dall’Azienda sanitaria dopo i numerosi concorsi messi a bando andati deserti o, in alcuni casi, la rinuncia all’assunzione decisa, da chi aveva aderito, al momento della sottoscrizione dei contratti.
La Regione Molise dal 2007 è in piano di rientro e dal 2009 sottoposta a regime commissariale. Il blocco del turn over – eliminato dal governo Conte col primo decreto Calabria – ha determinato negli anni una forte carenza degli organici che non è stato ancora possibile colmare. L’Asrem ha cercato di porre rimedio alla situazione anche attraverso incarichi temporanei a medici stranieri, a quelli in pensione e a convenzioni esterne.
«Continuiamo a mettere in campo ogni strategia per invertire la tendenza», spiega Di Santo rilevando che negli ultimi si sono registrati già segnali diversi dal passato. «Abbiamo già in servizio medici stranieri e riproponendo questa iniziativa ci rivolgiamo a personale che ha maturato esperienza e può essere utile alle nostre corsie d’ospedale. Lo sapete, la carenza è notevole. Quindi utilizziamo ogni strumento, nel rispetto delle norme, per provare a colmarla».

r.i.

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