Dopo giorni di voci e indiscrezioni, la nota di Responsible Research Hospital ha reso ufficiale il momento di difficoltà che la struttura sanitaria sta attraversando. In particolare, hanno denunciato i vertici, gli uffici della Regione ancora non pagano i 3,8 milioni che la Corte
d’Appello ha riconosciuto come credito certo di Responsible per prestazioni salvavita erogate addirittura nel 2019.
Nelle stesse ore i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato lo stato di mobilitazione nella ristorazione e nelle pulizie (e nella sanificazione) perché i dipendenti della società esterna che se ne occupa hanno già due mensilità di stipendio arretrate.
«Stiamo verificando la situazione cercando di venirne a capo – dichiara l’assessore Michele Iorio a Primo Piano – Bisogna in particolare trovare i circa 4 milioni che la Regione deve a Responsible nel bilancio della Gsa». Lunedì, Iorio ha incontrato i segretari di Cgil, Cisl e Uil per fare il punto su una serie di questioni fra cui i fondi strutturali e la sanità. Da De Socio, Notaro e Boccardo gli è arrivata anche la richiesta di capire l’esatta situazione dell’ospedale privato accreditato di largo Gemelli. «Intanto sto lavorando per cercare una soluzione che possa
tamponare questo momento di difficoltà descritto anche dai vertici di Responsible nel loro comunicato. Hanno diritto a riscuotere e quindi questa è la priorità. Di sicuro ci stiamo interessando, io in particolare lo sto facendo, di capire anche la situazione più complessiva».
«Il Responsible chiede di avere il pagamento di quanto dovuto e ha ragione. È necessario che la Regione saldi il debito che ha nei confronti di quella struttura che eroga ottimi servizi per la sanità e credo sia fondamentale per dare una boccata d’ossigeno per i pagamenti ai dipendenti e per l’indotto», così la capogruppo del Pd Micalea Fanelli. «Anche i sindacati – riassume – hanno
avviato una mobilitazione. Siamo molto vicini a questa forma di dimostrazione pubblica e a queste richieste perché non può essere lasciata all’abbandono una delle strutture sanitarie che funziona meglio, ma soprattutto che ha diritto a essere pagata. Anche per Campobasso, anche per quest’area, è necessario che la sanità funzioni di più e che l’integrazione pubblico-privato finalmente abbia una regia. Non è più soltanto un problema della scatola, del contenitore, è un problema dei servizi.
Quindi il presidente Roberti e i commissari finalmente facciano la loro parte, versino il dovuto, garantiscano una sanità efficiente», conclude.
Sedersi a un tavolo per verificare entità della difficoltà di Responsible, cause e condizioni per andare avanti: è quanto chiede, infine, la segretaria generale della Uil Tecla Boccardo. «Ognuno deve assumersi la propria responsabilità. Quindi, la Regione deve pagare il dovuto, se c’è una sentenza esecutiva, io non entro nel merito di questa questione. Comunque non si può dire “ti pago quando sarà”, non è accettabile perché stiamo parlando di un ospedale e di servizi di assistenza che vanno garantiti ai cittadini. Anche il Responsible, però, deve farci capire se è ancora in grado di mantenere gli impegni presi. Bisogna essere seri e chiari. Perché ci sono centinaia di posti di lavoro a rischio e c’è di mezzo la salute delle persone. La nostra sanità è già ridotta al lumicino, non possiamo permetterci di scardinare altre strutture, altre offerte. Sappiamo che da un po’ di tempo ci sono problemi a pagare gli stipendi, che vengono rinviati interventi, con conseguenze negative in questo caso anche in termini di aumento della mobilità passiva. Quindi, concordo e anzi lo chiedo: ciascuno deve fare la propria parte».
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