Tempi di attesa, prestazioni sanitarie, diritti dei cittadini: l’Azienda sanitaria regionale del Molise torna a fare chiarezza sul funzionamento delle prenotazioni attraverso il Cup e, soprattutto, su quando e come è possibile attivare il percorso di tutela, previsto per garantire l’accesso alle cure nei tempi stabiliti.
Ogni impegnativa medica contiene un codice di priorità prescrittiva, che determina l’urgenza con cui la prestazione deve essere erogata: U (Urgente): entro 72 ore; B (Breve): entro 10 giorni; D (Differibile): entro 30 giorni per le visite, 60 per gli esami diagnostici; P (Programmabile): entro 120 giorni.
Il Cup e il call center regionale, nel gestire le prenotazioni, sono tenuti a rispettare tali codici e a proporre la prima disponibilità utile sull’intero territorio regionale, anche al di fuori del proprio Comune di residenza. Un esempio emblematico: un paziente residente a Venafro potrebbe ricevere una prima disponibilità per un esame all’ospedale di Termoli.
Nel caso in cui il cittadino rifiuti la prima disponibilità proposta, magari per motivi di comodità logistica, e scelga una data successiva in una sede preferita, decade il diritto alla prestazione entro i tempi massimi previsti, e non sarà più possibile accedere al percorso di tutela. In questo caso, la responsabilità del ritardo ricade sull’utente.
Al contrario, se la prima disponibilità viene accettata, l’Asrem riesce a garantire l’erogazione entro i tempi nel 87% dei casi. Una percentuale considerata tra le più alte in ambito nazionale, che dimostra l’efficacia organizzativa del sistema regionale quando si seguono le indicazioni corrette.
In alcuni casi, tuttavia, può accadere che una determinata prestazione non sia garantita né in tempi utili né presso alcuna struttura, per mancanza di specialisti, saturazione delle agende o indisponibilità tecnica. In queste situazioni entra in gioco il percorso di tutela, previsto dall’Asrem, dalla Direzione Salute della Regione Molise e dalla Struttura Commissariale, e articolato in più fasi.
Accesso automatico alle agende di: centri privati accreditati (tramite Cup); specialisti Asrem dedicati al recupero liste; ambulatori in libera professione (ALPI); prestazioni dedicate all’abbattimento delle liste.
Inserimento in prelista, se nessuna agenda è disponibile.
Se, nonostante tutte le opzioni, non viene rispettata la priorità prescrittiva, il cittadino potrà eseguire la prestazione in regime privato a proprie spese e chiedere successivamente il rimborso, secondo modalità dettagliate.
Il rimborso è previsto solo se ricorrono tutti i seguenti requisiti: prescrizione appropriata, conforme ai criteri nazionali; impossibilità documentata di ottenere la prestazione nei tempi previsti; dimostrazione dell’urgenza clinica, se rilevante; richiesta entro 90 giorni dalla data della prestazione eseguita in privato.
Alla richiesta vanno allegati: modulo di richiesta (scaricabile dal sito Asrem); copia della prescrizione medica; prova dell’impossibilità (promemoria del Cup o inserimento in prelista); fattura quietanzata della prestazione; documento di identità e tessera sanitaria; coordinate bancarie per l’accredito.
L’azienda, dopo verifica dell’appropriatezza, dell’effettiva indisponibilità e della congruità dei costi, comunicherà l’esito entro 90 giorni dalla ricezione della domanda.
Un ulteriore aspetto sottolineato dall’Asrem riguarda le impegnative che non riportano correttamente i codici U, B, D o P, o che non rispettano i criteri di appropriatezza: in questi casi, non è possibile attivare il percorso di tutela né essere inseriti in prelista. Il rischio concreto è quello di rimanere esclusi dalle garanzie previste per le prestazioni ambulatoriali.
Tutti i dettagli sul percorso di tutela, sulle modalità di accesso, sulla documentazione da presentare e sulla modulistica necessaria sono disponibili nella sezione dedicata sul sito ufficiale dell’Asrem: https://www.asrem.molise.it/liste-di-attesa/.
Cosa succede se non c’è nessuna disponibilità? Attivazione della prelista
In caso di mancanza totale di disponibilità per la prestazione richiesta – dovuta a saturazione di tutte le agende del CUP o all’assenza del servizio nell’offerta aziendale – l’utente ha la possibilità di essere inserito in una “Prelista”.
Quando è possibile chiedere l’inserimento in prelista?
L’inserimento viene proposto automaticamente dagli sportelli CUP o dal Call Center quando non è possibile fissare un appuntamento nei tempi previsti dalla classe di priorità presente sull’impegnativa. Accettare l’inserimento in prelista è essenziale per attivare il percorso di tutela e ottenere, se necessario, il rimborso in caso di esecuzione in regime privato.
Cosa comporta l’inserimento?
Il cittadino riceve un promemoria di prenotazione con codice identificativo e data di registrazione nella prelista.
Tale documento costituisce prova di indisponibilità della prestazione, elemento fondamentale per eventuali richieste di rimborso.
Il cittadino verrà ricontattato dal Call Center nel rispetto dei tempi di priorità indicati nella prescrizione, non appena si libera uno slot utile.
Attenzione: rifiutare l’inserimento in prelista equivale a rinunciare al percorso di tutela e non consente alcuna forma di rimborso.






















