L’evolversi del primo caso di West Nile in territorio molisano ha preso una piega che conferma la necessità di mantenere alta la guardia, senza però cedere all’allarmismo. Uno dei due pazienti inizialmente ricoverati all’ospedale Veneziale di Isernia – una donna di 75 anni di Sesto Campano – è stata trasferita nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale Cardarelli di Campobasso.
La paziente, che era inizialmente ricoverata nel reparto di Medicina generale del Veneziale, necessita ora di cure che il centro di riferimento regionale può garantire. L’ospedale di Campobasso dispone infatti della Struttura semplice a valenza dipartimentale di Malattie infettive, reparto diretto dalla dottoressa Alessandra Prozzo nonché una delle componenti chiave del Comitato aziendale arbovirosi costituito dall’Asrem proprio per gestire situazioni come questa.
Il secondo paziente, un 89enne sempre del venafrano, resta invece ancora ricoverato all’ospedale Veneziale di Isernia, dove era già in rianimazione con un quadro clinico complicato da altre patologie.
Si tratta dei primi casi accertati in Molise – entrambi con patologie pregresse – dopo che nei giorni scorsi l’Asrem aveva rilevato un pool di zanzare infette nella provincia di Isernia. La stessa Asrem conferma l’attenzione costante sul territori: le strutture coinvolte con in testa il Dipartimento unico regionale della prevenzione hanno già avviato le indagini epidemiologiche attivando le profilassi previste. Attività che ha permesso di accertare che i due pazienti molisani, ad esempio, non hanno compiuto viaggi all’estero, sono rimasti sempre nelle zone di residenza, ma nelle vicine regioni Campania e Lazio il virus sta circolando parecchio.
La situazione ad ogni modo è sotto controllo, ci tiene a ribadire la dottoressa Carmen Montanaro, che dirige il Dipartimento unico di prevenzione dell’Asrem.
Attraverso il tavolo costituito in Azienda sanitaria il contatto, spiega, è costante fra gli ospedali e il territorio.
Il Dipartimento di Prevenzione, oltre a tenere contatti costanti con i sindaci dei due centri coinvolti, ha allertato di nuovo tutti gli amministratori non solo per la disinfestazione adulticida ma anche affinché diffondano fra la popolazione – anche e soprattutto in campagna e nelle contrade – i vademecum con i comportamenti da tenere in termini di prevenzione.
Infine, ha sollecitato il Servizio Veterinario a intensificare la cattura delle zanzare per inviarle allo Zooprofilattico in modo da verificare eventuali altri pool di animali infetti.
Una situazione che, quindi, non deve creare allarmismo: i dati sulla diffusione del virus resi noti dall’Istituto superiore di sanità sono in linea con quelli degli anni passati. L’intero sistema di sorveglianza regionale tiene alta la guardia e nei comuni del territorio proseguono i programmi di disinfestazioni.
























