A spegnere la polemica, sconfinata in allarme, sul percorso di cura per l’ictus seguito dal Cardarelli di Campobasso, il direttore generale dell’Asrem. Alla stampa, e alla struttura commissariale con un confronto chiarificatore con Marco Bonamico, Giovanni Di Santo ha innanzitutto assicurato ieri che al momento chi viene colpito da ictus ed è trasportato all’ospedale regionale molisano viene trattato in base a quanto stabiliscono il decreto Balduzzi e i provvedimenti regionali in vigore: decreti commissariali degli anni scorsi e relativi percorsi diagnostico terapeutici. Quindi, se il caso è trattabile con trombolisi il paziente è preso in carico e trattato a contrada Tapppino. Se c’è bisogno della trombectomia, viene inviato in altre strutture, al Neuromed come è accaduto la scorsa settimana o in elicottero fuori regione.
«Abbiamo svolto un audit con tutti gli “attori” del percorso diagnostico terapeutico che oggi è valido in regione e ci hanno garantito che stiamo rispettando norme e iter di cura», ha spiegato Di Santo.
L’audit è stato convocato dopo la risposta dei commissari della sanità Marco Bonamico e Ulisse Di Giacomo al verbale firmato dal direttore sanitario dell’azienda Bruno Carabellese, in qualità di coordinatore delle reti tempo dipendenti, al termine della prima riunione del gruppo di lavoro insediato per definire l’attuazione concreta del decreto 100 che riorganizza la rete per l’ictus in Molise. Una volta che sarà operativa, al Cardarelli continueranno a essere trattati i pazienti con ictus ischemico non complicato, gli altri casi al Neuromed che diventerà hub per la radiologia interventistica. Una vexata quaestio, questa della trombectomia (per la quale c’è bisogno di un’equipe di radiologia interventistica) perché un precedente provvedimento commissariale – antecedente però all’impianto contenuto del decreto 100 che ha avuto via libera da Roma ne prevedeva l’attivazione al Cardarelli. E nel verbale a firma di Carabellese l’opzione è stata ribadita.
Ma a destare clamore, in quel documento, è stato in realtà il lungo elenco di criticità diffusamente illustrate che ha portato alla conclusione che è impossibile attivare la rete nel termine previsto, vale a dire metà settembre.
Al Neuromed, si legge nella nota, non sono complessivamente trattabili politraumatizzati colpiti da ictus (perché non c’è la chirurgia generale) o donne in gravidanza. Allo stesso tempo, gli ospedali pubblici – anche questo è nero su bianco – non hanno mai formato il personale che avrebbe dovuto utilizzarla alla tecnologia InTouch, acquisita da Asrem nel 2019 per la rete di telestroke che avrebbe consentito di effettuare la fibrinolisi farmacologia anche nei Pronto soccorso di Isernia e Termoli. La telestroke è ancora, a distanza di sei anni, un’opzione strategica da concretizzare. L’auspicio è che non sia una chimera.
La reazione dei commissari, quando hanno ricevuto le obiezioni sottoscritte da Carabellese, è stata un “pugno” sul tavolo praticamente. Hanno chiesto conto al dg Di Santo del contenuto della lettera: se sono reali queste criticità, la loro conclusione, è a rischio la permanenza del Cardarelli nella rete ictus.
Bufera social immediata con ipotesi opposte: è la pietra tombale sul decreto 100 (che è stato anche impugnato al Tae), no è anzi un’ammissione di colpa controproducente per l’Asrem perché dà la stura a ipotetiche richieste di danni.
Allo stato degli atti e dei fatti, ha spento l’allarme Di Santo, l’Asrem rispetta norme e regole in vigore, quindi nessun boomerang, ha sottolineato a Primo Piano, né comodi spiragli per ricorsi di qualsiasi natura. Tema distinto, ha poi proseguito, «è quello legato all’attuazione della nuova rete. Sotto questo profilo prenderemo in considerazione le criticità, quelle che ci sono, per superarle e dare contezza allo spirito del provvedimento dei commissari che è quello di mantenere entro i confini molisani la cura dell’ictus. Ma, ribadisco, al momento i pazienti con ictus sono garantiti e curati in base alle best practice».
Ieri mattina in via Petrella si è svolta quindi una seconda riunione del gruppo di lavoro, composto da rappresentanti Asrem e Neuromed, che ha il compito di definire le modifiche al percorso diagnostico terapeutico. In linea di massima le regole di ingaggio che medici del pubblico e del privato convenzionato dovranno seguire quando avranno di fronte una patologia cerebrovascolare. ritai

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