Si racconta emozionata e consapevole della responsabilità. Stefania Scippa – professoressa ordinaria di Botanica, una carriera lineare, solida e brillante che l’ha portata a diventare punto di riferimento per l’Ateneo – è da ieri la prorettrice vicaria dell’Università degli studi del Molise. La prima docente molisana, e la prima donna, ad arrivare al vertice e un passo dalla vetta. La nomina ieri mattina con decreto del nuovo rettore Giuseppe Vanoli.
«Sono molto emozionata, questa è davvero una bella sfida per la quale sento una grande responsabilità. Sono sicura che con il rettore Vanoli realizzeremo tanti bei progetti per l’ateneo e per il Molise», le prima parole della prof. Emozionata sì, ma anche entusiasta. Pronta alla «bella sfida».
Ordinaria di Botanica e direttrice del dipartimento di Bioscienze e Territorio che ha sede a Pesche, affiancherà per i prossimi sei anni Vanoli nella governance.
Nata a Termoli, dove ha studiato fino alle superiori, si è laureata all’Università di Milano. Poi l’attività di ricerca all’estero, nel Regno Unito e negli Usa (California e Ohio). La sua designazione “parla” di merito, competenza e riconoscimento del ruolo che i docenti molisani hanno con determinazione e orgoglio conquistato in questi anni. Rientrata dagli Stati Uniti, infatti, Stefania Scippa dal 2001 ha proseguito e consolidato la sua carriera accademica che da allora è tutta made in Unimol: professore associato nel 2005, dal 2014 ordinario. Nel mandato del rettore Brunese è stata prorettrice con delega ai dottorati di ricerca, è stata componente del Cda e coordinatrice di dottorati nazionali e internazionali.
Profilo scientifico puro, evidente empatia, orientamento alla gestione manageriale di strutture complesse, come lo è un dipartimento universitario. Caratteristiche spiccate che evidentemente il nuovo Magnifico ha ritenuto importanti per la figura del suo vice. E poi, certo, molisana. Un segnale che è impossibile non cogliere, anche se l’osservazione fosse superficiale (e quella di un cronista mai, o quasi mai, lo è).
La sua esperienza, unita a un forte impegno nella promozione della qualità della ricerca e dell’alta formazione accademica, rappresenta – così la nota di via de Sanctis – un importante raccordo di continuità sul territorio e nel contesto accademico nazionale e internazionale.
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