Ancora un record per il Molise, ancora una volta negativo. In base ai dati dello studio Uil sulle ore autorizzate di ammortizzatori sociali, in regione si è registrato l’aumento più alto d’Italia nel primo semestre del 2025. L’impennata è del 244%, i numeri della provincia di Campobasso a leggerli fanno rabbrividire: +1.255,4%.
Negli ultimi anni, il mercato del lavoro italiano ha evidenziato crescenti segnali di fragilità strutturale. Le trasformazioni tecnologiche, la riconfigurazione delle filiere produttive e le conseguenze di crisi aziendali hanno accentuato le vulnerabilità del sistema occupazionale nazionale. In questo contesto, il ricorso agli ammortizzatori sociali è diventato sempre più frequente e necessario per la gestione delle transizioni occupazionali e per la tenuta sociale del Paese.
Misure come la Cassa Integrazione Guadagni, il Fondo di Integrazione Salariale, i Fondi di solidarietà bilaterali e la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (Naspi) assumono, oggi più che mai, un ruolo cruciale nel contenimento delle crisi aziendali e nella tutela del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti in situazioni di sospensione o cessazione dell’attività produttiva.
Gli ultimi dati diffusi dall’Inps, e rielaborati dalla Uil, offrono un quadro aggiornato degli ammortizzatori richiesti dalle aziende nel I semestre del 2025: ne viene fuori che i segnali di difficoltà produttiva si moltiplicano. Oltre sono stati collocati in ammortizzatore sociale a zero ore, con un incremento di circa 56.000 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le ore complessivamente autorizzate hanno superato i 314 milioni, registrando una crescita del 22,4% su base annua, includendo anche le prestazioni erogate attraverso il Fis e i Fondi bilaterali gestiti dall’Inps. In particolare, la Cassa Integrazione ha segnato un aumento del 21,8%, mentre i Fondi di solidarietà bilaterali hanno registrato un’impennata del 49,6%. Dal punto di vista territoriale, il 59% del totale delle ore autorizzate ha riguardato le imprese del Nord Italia, con oltre 184 milioni di ore. La Lombardia si conferma la regione con il ricorso più intenso agli ammortizzatori (57,2 milioni di ore), seguita da Piemonte e Veneto (entrambe intorno ai 39 milioni). Si rilevano significativi aumenti in quasi tutte le regioni, con in testa il Molise (+244%) e la Basilicata (+206,2%), nonché in 69 province, tra cui spiccano Campobasso (+1.255,4%), Cuneo (+347,1%), Asti (+289,4%), Potenza (+280,2%) e Pescara (+253,1%).
Nei primi mesi del 2025 (I bimestre 2025) cresce anche il numero di beneficiari di Naspi per complessive 1,3 milioni di persone, in aumento del 4,3% rispetto allo stesso periodo del precedente anno.
«Alla luce di questo scenario, occorre porre particolare attenzione al ruolo strategico che le politiche attive del lavoro, i percorsi di formazione, le strategie di riqualificazione e le politiche industriali, possono (e devono) svolgere – il commento della Uil nazionale – per affrontare le transizioni occupazionali in un contesto economico e produttivo in rapida trasformazione e ancora fortemente debole».
Nuovo grido d’allarme dal sindacato regionale attraverso le parole della segretaria generale Tecla Boccardo. «È evidente che c’è un aumento della crisi aziendale, che c’è una fragilità del sistema produttivo, che è di tipo strutturale e quindi bisogna intervenire. È vero che ci sono le grandi trasformazioni tecnologiche, è vero che ci sono grandi cambiamenti geopolitici ma il Molise ne risente particolarmente, tant’è che il ricorso agli ammortizzatori è cresciuto e questo perché si segnalano tante difficoltà». In particolare, aggiunge la leader della Uil Molise, sono aumentate la cassa integrazione ordinaria (+114%) e quella straordinaria (+378%). Bisogna, dunque, intervenire «mettendo in campo tutte le misure di politiche attive a disposizione, facendolo presto e bene, anche perché tutto questo si ripercuote sul mercato del lavoro e sulle entrate del bilancio. La Uil non va in ferie e sarà presente – conclude Boccardo – per cercare di dare il proprio contributo a sostegno del sistema produttivo e dell’occupazione».

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