Fase già cruciale della stagione. E non tanto per la classifica o i risultati in sé quanto per l’identità da forgiare proprio in queste settimane. Quattro giornate, quattro punti: la media non è esaltante ma neanche bisogna fasciarsi la testa guardando i numeri. Piuttosto, è l’atteggiamento tecnico-tattico che si può e si deve migliorare. Le gare di questa prima parte hanno detto che, tolta la sfida vinta contro la Torres seppure dopo aver subito il pareggio, si fa fatica a centrocampo a reggere le tre punte e a risentirne è pure la fase difensiva. Lo si è visto a Ravenna, a Carpi e – con piccoli miglioramenti sulla tenuta – al cospetto del Pineto che ha giocato meglio dei Lupi. Il tempo c’è per lavorare sui difetti, ben sapendo però che il campo chiama: venerdì si torna sul rettangolo verde a Pontedera (ore 20.30). Sul primo match perso in casa questa è l’analisi di Luciano Zauri: «Siamo stati forse troppo bassi, non era chiaramente la nostra volontà, ma credo che non abbiamo subito niente in quanto a tiri. Abbiamo subito gol su calcio di punizione, dispiace, credo che nella ripresa siamo stati nella loro metà campo prevalentemente, non certo ordinatissimi ma abbiamo creato quattro-cinque occasioni da gol, traversa e rigore tolti. Non siamo stati spumeggianti ma se guardiamo quanto creato penso che siamo stati più pericolosi di loro. Nel primo tempo abbiamo faticato a trovare la scelta giusta, siamo stati lenti in alcune situazioni, a volte prepariamo delle cose poi in partita l’avversario e qualche situazione che non riusciamo a leggere fanno sì che venga fuori una gara non giocata bene. I primi ad essere dispiaciuti siamo noi, non c’è niente da nascondere. Quando si perde la faccia che vedete è sempre la mia. Dispiace perdere in casa davanti ai nostri tifosi, non è una cosa bella, ma il campionato è appena iniziato e non ci hanno chiesto di vincere il campionato, cerchiamo di reagire velocemente già dalla prossima. Quando perdi in casa è chiaro che può essere la peggiore prestazione finora. Ma i ragazzi ce l’hanno messa tutta fino alla fine, siamo stati generosi. La squadra è nuova, di volta in volta mettiamo qualche pezza alle assenze, senza cercare alibi perché chi ha giocato ha dato tutto. Gargiulo per esempio era alla sua prima partita, va elogiato per lo spirito che ci ha messo ma è chiaro che non poteva essere al massimo. Ripeto, dispiace perché si poteva fare meglio, un po’ di imprecisione e magari qualche decisione poteva cambiare la partita ma la prestazione sarebbe rimasta la stessa».
Nel dettaglio delle scelte, ecco spiegata la mossa di inserire per ora Magnaghi solo nel corso dei secondi tempi: «Magnaghi da quando è arrivato lo stiamo cercando di mettere in condizione. Sta bene, si allena bene ma non ha fatto in pratica la preparazione. È un ragazzo che si rende disponibile quando entra, si vede che è un giocatore importante ma abbiamo Padula che va più forte in questo momento. Per noi Magnaghi è fondamentale, quando starà bene si giocherà il posto diversamente. Oggi può giocarsi questo». Il pari ci poteva stare ai punti, come sottolinea il trainer rossoblù: «Non bisogna esaltarsi né abbattersi. Sappiamo dove abbiamo sbagliato, non ci nascondiamo. Mi prendo le responsabilità ma la squadra lavora, cerca di fare il massimo, non ci riusciamo sempre ma l’impegno non si discute. Merito comunque all’avversario, forse pur disordinati il pareggio l’avremmo anche meritato per quanto fatto nel finale».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*