Della disavventura vissuta da una passeggera del bus che sostituisce il treno fino a Roccaravindola, l’assessore regionale ai Trasporti ha saputo da Primo Piano Molise. «Chiederò immediatamente spiegazioni a Ferrovie che deve assicurare a tutti un viaggio sicuro. Alla sfortunata protagonista di questa vicenda, un episodio gravissimo, vanno tutta la mia vicinanza e la mia solidarietà», dichiara Quintino Pallante.
La storia l’abbiamo raccontata ieri: il 2 febbraio a Isernia un disabile in carrozzina, di colore, dopo aver cercato da solo di salire sul pullman è stato aiutato dai passeggeri che hanno chiesto all’autista perché, al contrario, lui non si era mosso. Non è di mia competenza, avrebbe risposto secondo il racconto della professionista molisana, pendolare per lavoro verso la Capitale, che a Roccaravindola è stata insultata e minacciata dall’uomo. Alla stazione di ‘cambio’, dove si scende dal bus per salire sul treno, la stessa scena. Sono stati i viaggiatori a far scendere il disabile. L’autista poi ha inseguito la donna fino sopra il convoglio, tanto che il capotreno ha dovuto farlo scendere, insultandola e chiedendole i documenti. Sui fatti, a cui hanno assistito testimoni, la donna ha presentato una denuncia alla Procura di Isernia e una diffida a Trenitalia, concessionaria del servizio che lo sta effettuando con ditte esterne per via dei lavori di elettrificazione sulla tratta.
«Da Ferrovie non ero stato informato, c’è comunque un protocollo non scritto per cui quando accadono queste cose bisogna informare la Regione. Scriverò quindi all’azienda per dare contezza dell’episodio e porre rimedio sotto due profili – spiega Pallante –. Quello di responsabilità dell’ente gestore, intanto, e poi dal punto di vista individuale perché se l’autista ha fatto questo ne risponde anche lui individualmente. Quindi, ne risponde Ferrovie perché deve assicurare il servizio con i mezzi idonei ed è Ferrovie che cura direttamente il servizio sostitutivo e il rapporto con le ditte esterne. Questo è il primo punto. È vero che fino al 31 marzo siamo in regime di straordinarietà che consente di utilizzare i mezzi i mezzi Ncc, che sono quelli che non hanno la dotazione strutturale per far salire i passeggeri, le cosiddette pedane. Ma questo non vuol dire che non si debba assicurare a qualunque passeggero di fruire del trasporto». E poi, aggiunge l’assessore, «c’è l’educazione, c’è il rispetto. Quand’anche ci fosse un problema con un passeggero, l’autista dovrebbe caso mai informare le forze dell’ordine e non agire in quel modo. In questo caso, poi, se quello che è stato portato all’attenzione della vostra redazione e delle autorità inquirenti è vero, non può essere tollerato e sicuramente va posto rimedio. Non solo con le scuse formali a entrambi i passeggeri: sia a colui che non è stato messo nelle condizioni di salire sul mezzo sia e, soprattutto, a chi non solo si è reso disponibile ad aiutare un disabile si è visto insultato. Ripeto, se è vero questo non possono che scattare le sanzioni per l’azienda e per l’autista. E ribadisco: Ferrovie deve assicurare il servizio nella maniera più civile e completa possibile».

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