Alla data del 28 aprile 2023, «non risulta avviata in Airtum alcuna procedura di accreditamento dei dati da parte del Registro tumori della Regione Molise».
Questa la risposta pervenuta dall’Associazione italiana Registri tumori (Airtum) alla richiesta di informazioni dell’associazione “Mamme per la salute” di Venafro.
«La nostra domanda, a questo punto, è la seguente: la Regione Molise ha avviato o meno formale richiesta per l’accreditamento dei dati? Secondo quanto apprendiamo dall’Airtum sembrerebbe di capire che tale richiesta non è mai avvenuta Perché tanta lentezza – chiedono le “Mamme” – nel perseguire l’ottenimento di dati di primissima importanza?».
L’iter che riguarda il Registro Tumori in Molise è lungo e complesso. È stato istituito con delibera di giunta regionale 1782 del 2004. È stato attivato solo dieci anni dopo, con provvedimento del direttore generale per la Salute 404 del 2014.
Tre anni e mezzo fa, ricorda l’associazione di Venafro, in una conferenza stampa gli «organi della Regione preposti sostenevano di aver avviato un accreditamento che tuttora non risulta avviato».
Mentre tutto è ancora fermo, proseguono le “Mamme”, «la gente continua ad ammalarsi e morire».
Puntano quindi il dito: «Quanto emerge dalla risposta dell’Airtum sembra descrivere un gioco perverso ai danni dei cittadini molisani, cui viene negata la possibilità di avere uno strumento indispensabile alla programmazione sanitaria, alla stima dell’efficacia delle misure di prevenzione, alla valutazione sull’accesso, la qualità e l’appropriatezza delle cure, oltreché al monitoraggio e alla sorveglianza. I dati di cui si discute sono relativi agli anni dal 2010 al 2013. Nel 2023, insomma, mancano ancora risposte relative al decennio precedente. È un gioco al massacro questo. Noi – si legge ancora nella nota – non ci stiamo. E vorremmo che non ci stesse nessuno. A partire, soprattutto, dalle forze politiche e dagli uomini politici, il cui silenzio generale è assordante. Tanto più assordante, poi, in un territorio martoriato qual è il nostro, come hanno tristemente messo in evidenza, nel luglio 2022, i dati dello studio epidemiologico “EpiVenafro + 7 e, nel novembre 2022, i risultati delle indagini portate avanti dalla Procura della Repubblica di Isernia sull’inquinamento della Piana di Venafro. Nonostante gli allarmanti dati recentemente emersi, nessuna azione concreta è stata intrapresa. Abbiamo assistito, invece, a un rincorrersi di parole vuote e di tatticismi imbarazzanti. Dopo la conferenza stampa del procuratore Fucci, abbiamo scritto a tutti gli enti del territorio, senza ricevere risposte. Anche questa è una vergogna. Com’è vergognoso il fatto che a vigilare sull’accreditamento da parte della Regione del Registro Tumori debbano essere dei cittadini semplici come noi, e non già i nostri politici e amministratori locali, i quali dovrebbero avere come obiettivo esclusivo la tutela del proprio territorio e di quanti lo abitano».
Quindi le “Mamme per la Salute” concludono: «Chiediamo, pretendiamo azioni, non parole, misure concrete e non promesse aleatorie».
Sabato mattina, dalle 10 alle 12.30, le rappresentanti dell’associazione saranno nella sede di Corso Campano 11 a Venafro a disposizione di chi voglia consultare il dossier sul Registro Tumori.

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