Nessun allarme particolare emerge dai numeri del Registro Tumori del Molise, che oggi offre i dati dal 2010 al 2017. Dati, hanno ammesso coloro che ci lavorano, che nel 2024 possono sembrare “vecchi”. «Ma sono gli stessi che sono pubblicati in ambito mondiale nelle riviste dell’Organizzazione mondiale della sanità», ha chiarito il responsabile informatico Ivan Rashid.
«Questa è una regione in cui l’incidenza delle neoplasie, per fortuna, non è molto alta». Spesso rispetto al Sud e soprattutto rispetto al Centro e al Nord, in relazione alle singole neoplasie, il Molise è «agli ultimi posti della graduatoria e in questo caso essere ultimi è più conveniente», ha aggiunto il responsabile medico Francesco Carrozza. I tumori «al colon, alla mammella e alla prostata sono i più rappresentati. Mentre non abbiamo un grande carico per il polmone, che invece nel resto d’Italia rappresenta uno dei quattro big killer».
I numeri, dunque: 1.801 le nuove diagnosi ogni anno con una prevalenza fra gli uomini (56% del totale). In relazione all’invecchiamento della popolazione, ne sono attesi dieci in più ogni anno.
Stratificando le diagnosi per l’età: 1 caso ogni 4mila abitanti per la popolazione fino a 20 anni, 1 ogni 1.400 nella fascia dai 20 ai 34 anni, 1 ogni 270 abitanti nella popolazione da 35 a 59 anni, 1 ogni 78 nella fascia da 60 a 74 anni e 1 ogni 58 fra gli over 75.
Le leucemie sono le neoplasie più frequenti fra i bambini e gli adolescenti (il 25%), i tumori al testicolo fra i ragazzi dai 20 ai 34 anni, quelli della tiroide fra le ragazze della stessa età. Colon retto e mammella, invece, i tumori più frequenti rispettivamente fra i giovani adulti maschi e femmine. Prostata e mammella negli uomini e nelle donne dai 60 ai 74 anni, prostata e colon retto negli ultra 75enni.
Gli approfondimenti proposti nel Rapporto analizzano l’incidenza, il rapporto fra i casi osservati e attesi in base alla media della regione per tutti e tre i distretti dell’Asrem. Quello di Campobasso è l’unico in cui il giudizio segnala un eccesso di rischio nel totale, che vale in particolare per i tumori alla pelle, alla prostata e alle altre vie urinarie fra gli uomini, per quelli alla pelle e al rene fra le donne.
Ma, come ha sottolineato il governatore Francesco Roberti, il Registro – che copre un lasso temporale che è significativo – rappresenta una mappa dell’intero territorio. Quindi, prendendo a riferimento due centri in cui la percezione di un’incidenza del cancro è molto più avvertita, a Termoli il rischio di melanomi e tumori della pelle è in eccesso fra gli uomini e nel secondo caso anche fra le donne. A Venafro, invece, le slide del Rapporto – pubblicate anche sul sito della Regione Molise alla sezione “Sanità” – segnalano un tasso più elevato di leucemie. E, ancora, a Ripalimosani si registra un eccesso di tumori allo stomaco (sul resto del territorio fra i meno frequenti, circa il 5% del totale) «che va indagato».
«Finalmente abbiamo una mappatura chiara del nostro territorio. Dati – ha osservato il presidente della Regione – che ci danno informazioni anche sulla qualità della vita in determinate aree e che possono dirci qual è la situazione sotto l’aspetto sanitario». «Tutta la regione non dà significativi scostamenti rispetto alla media, il segnale che arriva dai numeri è che possiamo stare relativamente tranquilli, fermo restando che nessuno gradisce che ci sia un tumore a casa propria», ha aggiunto Carrozza.
L’illustrazione dei dati, nella conferenza stampa che è stata aperta dall’introduzione del direttore del Servizio Flussi informativi della Regione Riccardo Tamburro, è stata affidata all’ingegnere Rashid. «La registrazione dei tumori – ha spiegato – è un’operazione di indagine, che comporta per la Regione Molise l’acquisizione di cartelle cliniche, spesso fuori dalla Regione. Questa indagine quindi a volte può portare a un ritardo nell’indicazione delle nuove diagnosi. Ma quello che ci preme è dare dati stabili. L’obiettivo è chiudere la registrazione del 2022, che è già stata avviata, entro l’anno in corso, quindi probabilmente potremo avere i primi dati dell’era Covid nell’anno in corso».
Finalmente, ha sottolineato in chiusura dell’incontro con gli organi di informazione il direttore generale dell’azienda sanitaria Giovanni Di Santo, uno strumento utile e da rafforzare con la realizzazione della rete oncologica.
Al Registro tumori lavorano – oltre alla task force dedicata e coordinata dall’oncologo Carrozza – anche la Molise Dati (presente con i vertici alla conferenza stampa di ieri mattina), il servizio Prevenzione della Regione diretto da Michele Colitti, il servizio Controllo di gestione e Flussi informativi e l’Asrem con lo staff coordinato dal direttore dei servizi informativi Raffaele Malatesta.
r.i.

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