Valorizzazione del capitale umano, maggiore accesso al credito, insediamento di nuovi giovani, prepensionamento, competitività, innovazione e ricerca, biodiversità, sburocratizzazione della pubblica amministrazione e, quindi, snellimento e semplificazione delle pratiche amministrative”. Sono questi gli elementi chiave del nuovo Psr, il piano di sviluppo rurale la cui bozza di programma è stata presentata dal governatore Paolo Frattura e dall’assessore regionale all’Agricoltura Vittorino Facciolla. “Questi prossimi mesi saranno importanti per la vita dell’ agricoltura – ha esordito l’assessore – al centro del nuovo Psr c’è l’azione diretta rispetto alla valorizzazione del capitale umano che non può non coniugarsi con una crescita sostenibile”. La nuova Programmazione rurale sarà ora sottoposta al vaglio della Comunità Europea. Da gennaio infatti partirà il confronto con Bruxelles, in attesa dell’approvazione della bozza. Un documento, questo, frutto di numerosi incontri con i soggetti del Partenariato. “Un plauso all’Assessorato regionale alle Politiche Agricole – ha commentato il Governatore – per la velocità, l’attenzione e l’operatività a tenere impegnate le risorse della passata amministrazione e, contestualmente, all’integrazione delle misure messe a bando a fine 2013 con la nuova Programmazione. La rapidità temporale è un fattore importante soprattutto quando ricerca ed innovazione diventano qualità caratterizzanti la domanda”. Saranno circa 210 i milioni di euro previsti per la partenza del nuovo Piano, a fronte dei 107 milioni di euro della scorsa Programmazione. Un budget che, tuttavia, potrebbe cambiare. La diversa impostazione sulle premialità in relazione alle performance ed all’approccio integrato dei Fondi comunitari di finanziamento fa essere ottimisti tanto che lo stesso assessore Facciolla, nelle sue conclusioni, ha sottolineato: “Essere una piccola regione non deve penalizzarci. Potremmo essere noi un progetto pilota ed un esempio di buone pratiche per tutti. La figura dell’agricoltore è centrale nel nuovo Psr e le risorse devono essere utilizzate esclusivamente per gli agricoltori e non in settori che non interessano più il nostro territorio”.

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