In fuga dai centri di accoglienza del Molise diretti nel Nord Europa, dove sperano di raggiungere i parenti, i gruppi di migranti eritrei giunti in Molise in via straordinaria, al di fuori cioè delle Intese adottate nella Conferenza unificata tra lo Stato, le Regioni ed i Comuni.
È successo per i 15 eritrei giunti a Roccaravindol, che non hanno voluto farsi identificare e dopo la prima notte hanno fatto perdere le loro tracce e per il nucleo di profughi arrivato a Casacalenda. Per questa e altre criticità emerse, martedì pomeriggio è stato convocato nella prefettura di Campobasso il Comitato di coordinamento regionale sull’emergenza profughi.
“In sede di Comitato di coordinamento – scrive in una nota il vicepresidente della giunta e assessore alle Politiche sociali Michele Petraroia – si dovrà valutare ciò che sta accadendo nelle strutture di accoglienza legate all’emergenza, e definire possibili rimodulazioni o interventi per superare punti di criticità che si sono evidenziati. Con questa consapevolezza l’assessorato alle Politiche sociali contribuirà alla risoluzione dei problemi che si sono determinati con senso di responsabilità istituzionale e correttezza amministrativa, prendendo le distanze da posizioni estremiste espresse da associazioni che contrastano ogni forma di accoglienza umanitaria e di soccorso ai migranti”.
Nelle prossime 24 ore, secondo quanto reso noto dall’assessore, è previsto l’arrivo di 27 profughi, per lo più donne e bambini, a Montaquila e di altri 15 adulti a Monteroduni, che giungerà a 105 richiedenti asilo.
Intanto, l’assessorato rende noto che non si registrano particolari sofferenze nel centro di accoglienza di Vinchiaturo; a Monteroduni negli ultimi giorni c’è stata una protesta pacifica dei migranti per richiamare l’attenzione sulle loro condizioni.
“Il ministero degli Interni – prosegue Petraroia – non esclude un ulteriore flusso di immigrati legato agli sbarchi di questi giorni secondo le previsioni già anticipate nelle scorse settimane. Per queste ragioni si rende opportuno esaminare la situazione complessiva riferita alla gestione emergenziale che esula dal programma nazionale sui richiedenti asilo (Sprar) che procederà come da intese senza particolari difficoltà”.

 

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