Circa 300 persone hanno sfilato questa mattina a Venafro in difesa dell’ospedale. La manifestazione popolare indetta dal Comitato Ss Rosario è culminata con il presidente Giovanni Vaccone ed il sindaco Antonio Sorbo simbolicamente incatenati ai cancelli del nosocomio.

Ora la protesta potrebbe spostarsi direttamente a Roma, sotto ai Palazzi che contano. Tante le assenze, sottolineate sia da Vaccone che dal sindaco Sorbo. Mancavano i rappresentanti politici molisani, così come i sindaci dell’hinterland (ad eccezione di quelli di Pozzilli, Conca Casale e Vairano), i trattori della Coldiretti.Il primo cittadino ha pubblicamente ringraziato l’assessore regionale Massimiliano Scarabeo, presente con l’amministrazione comunale praticamente al completo. “A parte l’assessore Scarabeo, che ringrazio personalmente – ha affermato Sorbo -, non vedo alcun altro rappresentante regionale né parlamentare molisano cui pure ho scritto senza ottenere non solo una risposta, ma neanche una telefonata. Ho pure scritto a venti sindaci del circondario”. Da sottolineare la presenza del presidente nazionale dell’Ubs (sindacato autonomo) Sabino Venezia, che ha preso la parola dal “palco” di fronte al Santissimo Rosario per gridare “contro la privatizzazione selvaggia e l’interesse dei singoli speculatori”. “Caro Frattura hai abbandonato Venafro e ci hai lasciato soli… solo parole, firme fasulle ed inganni”, è stato uno degli slogan.

“Il mio cuore è sempre più triste… ho apprezzato le parole del primo cittadino… io non farò mai mancare il mio apporto – ha promesso invece Scarabeo -. Si tratta di scelte monotitolate del responsabile della Sanità. La giunta non ha potere vincolante. Ho mandato una richiesta al tavolo Massicci e sembrerebbe da indiscrezioni che il Ss Rosario abbia ottenuto solo 4 posti letto per la Day Surgery”. Poi Scarabeo ha posto l’accento sul rapporto pubblico-privato: “Il parametro nazionale di strutture private è del 20 per cento, qui in Molise siamo al 70 per cento”. Sull’argomento, durissimo anche il sindaco Sorbo: “Mi devono spiegare perché hanno mantenuto 50 posti letto privati a Boiano, con la vicinanza di Campobasso, così come hanno creato 40 posti a Salcito, sempre privati, cancellando la sanità pubblica di Venafro che funziona. Io sarò sempre a fianco del Comitato e del popolo venafrano che è stato abbandonato da tutti. Siamo soli insieme a lottare per ottenere qualcosa”.

A sfilare c’era anche il capogruppo di minoranza, Alfonso Cantone, il quale senza tanti giri di parole ha invitato tutta l’amministrazione a dimettersi al fine di dare un segnale chiaro in segno di protesta.

 

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