Il Molise dopo il ciclone Bergoglio: una sfida da vivere e da cogliere.

Un evento che va “gustato”, perché sia emozione innanzitutto. Poi ci sarà la raccolta e lo  studio delle parole di Papa Francesco in Molise. Cominceranno già oggi i preti, in ‘conclave’ con monsignor Bregantini. Venerdì alle 20, inoltre, il vescovo celebrerà la messa di ringraziamento all’ex Romagnoli, dove l’ha presieduta Bergoglio il 5 luglio. “Il Papa ha consegnato al popolo di Dio e a tutto il popolo un seme di speranza che ora va alimentato” sottolinea il presule. E bisogna allora tirare le conclusioni. Come con il Patto per il lavoro. “A Renzi – sostiene Bregantini – bisogna portare il discorso del Papa e dire: questo è ciò che il Papa ha detto a noi ma lo ha detto anche a te”.

In Curia a Campobasso ieri mattina un primo incontro per rispondere alla domanda: come continuare, dopo Francesco? C’era una parte dei tanti che hanno contribuito alla riuscita di un ‘evento dell’anima’ prima che ‘evento mediatico’. L’arcivescovo Giancarlo Bregantini, il responsabile delle comunicazioni sociali della diocesi Campobasso-Bojano don Adriano Cifelli e il responsabile dell’analogo ufficio della diocesi di Isernia-Venafro don Francesco Bovino. C’era l’addetto stampa della curia del capoluogo Rita D’Addona. C’erano le emittenti locali Trsp, Telemolise e Teleregione che hanno seguito per oltre dieci ore il viaggio di Bergoglio in Molise. Una diretta lunga un giorno, il racconto del giorno più bello e luminoso del Molise. “Un miracolo sociale”, ha detto Elia Rubino che ha condotto lo speciale insieme a don Benito Giorgetta. Tante le riunioni, “ci siamo capiti al volo” ha raccontato Quintino Pallante, editore di Telemolise. “Questa è stata la diretta più bella della storia della nostra televisione” ha aggiunto. Un esperimento riuscito, che tutti vogliono non resti unico, perché ognuno ha messo il massimo di se stesso e lo ha fatto con professionalità e gioia, ha evidenziato il direttore di Primo Piano Molise, Luca Colella, interpretando il pensiero degli editori di Primo Piano e di Teleregione.

Dunque, come continuare e cosa conservare dopo l’uragano Bergoglio? Tante le idee che il metropolita del Molise ha posto sul tavolo. Una pubblicazione con i discorsi e l’omelia del Pontefice e i contributi di tutti coloro che lo hanno accolto. Una mostra con le 7 parole chiave e i relativi ‘luoghi’: dignità (Unimol); libertà e servizio (omelia all’ex Romagnoli); solidarietà (Cattedrale di Campobasso); condivisione (mensa dei poveri); coraggio (Gmg di Castelpetroso); misericordia (carcere di Isernia); fraternità (Cattedrale di Isernia). E ancora un video che sintetizzi la diretta, un fotobook con gli scatti più belli.Magari anche, o soprattutto, quelli della gente comune, del popolo di Dio. Perché questo Papa “guardava i politici e andava oltre, vedeva un bambino e si fermava” ha sintetizzato Elia Rubino che ha preso parte alla riunione insieme a don Stellerino, storico editore di Trsp. Il lascito del Papa degli ultimi deve diventare patrimonio della comunità molisana. Questo l’obiettivo.

E i riflettori accesi dalla Santa Sede sul Molise non si spengono. Franca Giansoldati, che ha intervistato il Pontefice due settimane fa per il Messaggero, ha raccontato il viaggio in Molise evidenziando che Bregantini è fra i vescovi italiani più vicini a Bergoglio. Il Papa ha in mente per lui altri ruoli? Il diretto interessato dice di no. Sa che la voce corre e si parla, fra le altre cose, di lui come probabile nuovo presidente della Cei. “Il Santo Padre lo sceglierà fra tre nomi, che saranno scelti da tutti i vescovi italiani a novembre” spiega Bregantini. Una scelta condivisa. Ma se nella terna il suo nome ci sarà in tanti sono pronti a scommettere su di lui.

 

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