Papa Francesco ha portato il Molise sull’Atlantic. Una rivista americana che prima era di nicchia e oggi è tra le più cliccate. Carta e web ben integrati, argomenti di massa trattati da un’angolazione differente, con parole e pensieri che non vanno di moda.

“L’ambientalismo radicale di Papa Francesco” si intitola l’articolo dedicato alle sue dichiarazioni sullo sfruttamento della terra che sono state al centro del discorso tenuto all’Unimol. Secondo Tara Isabella Burton “Papa Francesco lo scorso fine settimana ha fatto qualcosa di silenziosamente rivoluzionario. In un discorso nell’università italiana del Molise ha descritto la preoccupazione per l’ambiente come «una delle più grandi sfide del nostro tempo» – una sfida che è teologica come anche politica”. “Io vedo l’America, la mia patria pure: tante foreste, spogliate, che diventano terra che non si può coltivare, che non può dare vita. Questo è il peccato nostro: di sfruttare la terra e non lasciare che lei ci dia quello che ha dentro, con il nostro aiuto della coltivazione”. “Questa è una delle più grandi sfide della nostra epoca: convertirci ad uno sviluppo che sappia rispettare il creato”. Questi i due passaggi del Pontefice attorno a cui ruota la riflessione della Burton che aggiunge: “E il pontefice non si ferma lì; ha riferito intenzione di emettere una enciclica, o una lettera papale, circa il rapporto dell’uomo con l’ambiente”. Un papa che difende l’ambiente non è del tutto una novità, il Guardian – ricorda l’articolo sul sito theatlantic.com – soprannominò Benedetto XVI ‘il primo pontefice green’. Ma Francesco va oltre, secondo la Burton sta avallando una visione sorprendentemente positiva del rapporto fra l’uomo e il Creato. Una visione “radicalmente e profondamente pro-life”.

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