Ad oggi sono pochissime le Regioni che hanno trovato le risorse necessarie per poter riaprire la strada delle forme di incentivazione per l’acquisto dell’abitazione principale, tramite l’erogazione delle varie forme di mutuo agevolato.

Un fronte sul quale sta lavorando anche la Regione Molise, anche se le necessità legate al settore produttivo stanno assorbendo gran parte degli impieghi dei vari fondi.

Uno dei problemi che è diventato centrale ultimamente, soprattutto a causa di numerose lacune presenti nel “Patto di stabilità”, è quello legato alle nuove disposizioni che regolano gli appalti pubblici.

A riguardo, il presidente della Provincia di Isernia, Luigi Mazzuto, ha affrontato la questione portando alla luce quelle che sembrano delle dannose nevralgie, potenziali o già in atto, che renderebbero il passaggio verso una semplificazione dell’iter burocratico, quasi del tutto inutilizzabile.

In particolare l’esponente del centrodestra  ha denunciato il problema della “non omogeneità tra le fasi delle attività progettuali, di gara, esecutiva degli interventi e i correlati pagamenti in relazione alla giusta emissione degli stati di avanzamento”.

Le lacune evidenziate si ripercuoterebbero su numerosi altri aspetti, che a loro volta porterebbero a “rischio le attività imprenditoriali e il tessuto sociale del territorio a queste collegato”, incarnandosi soprattutto nelle distonie tra le scadenze e le tempistiche dei pagamenti rispetto alle riserve di liquidità necessarie per poter onorare i vari impegni presi.

In particolare il presidente Mazzuto ha puntato l’indice sull’inefficacia delle possibili soluzioni alternative, come il “sistema straordinario, alternativo delle certificazioni dei pagamenti, da emettersi a fronte di debiti non soddisfatti da parte della Pubblica amministrazione” che a sua volta non “si è dimostrato risolutivo della problematica attinente i pagamenti a favore delle imprese realizzatrici, perché periodico e di lunga durata, peraltro attivando ulteriori debiti della Pubblica amministrazione nei confronti della Cassa depositi e prestiti, erogatrice di appositi mutui in sostituzione della liquidità ordinaria”.

Le difficoltà, in ultima battuta, dopo aver coinvolto negativamente il sistema produttivo delle imprese coinvolte, con risvolti spesso drammatici sul fronte occupazionale, finirebbero con il provocare anche un’ulteriore frattura sul livello di servizi garantiti dai vari enti pubblici coinvolti.

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