Il Coordinamento Regionale della Sinistradem condivide e sostiene la mobilitazione nazionale dei 54mila dipendenti delle Province che sono a Roma per chiedere impegni precisi allo Stato sulle prospettive dei servizi pubblici locali e sul proprio futuro occupazionale.

Nella riforma costituzionale approvata in Parlamento si prevede la soppressione definitiva e totale delle Province, ma ad oggi non c’è una proposta di ricollocazione per i 54mila dipendenti e non è chiaro a chi spetterà subentrare nella gestione delle attività svolte dalle stesse Province su scuole, ambiente e viabilità.

Una situazione inaccettabile per i lavoratori e per i territori che si vedono calare dall’alto una riforma bislacca in cui si procede a tentoni scaricando contraddizioni e responsabilità sulle regioni e sui comuni. Quali comuni del Molise potranno assumere i 400 dipendenti delle Province nel prossimo triennio? Si teorizza l’assunzione delle 400 unità delle Province alla Regione Molise ma nessuno dice con quali soldi potranno essere pagati visti i 500 milioni di debiti accumulati tra sanità e altri settori ed i 30 milioni annui di rate di interessi e mutui che la Regione paga alle banche.

La soluzione sollecitata da più iniziative legislative nazionali sul superamento dell’autonomia istituzionale regionale sarà sostenuta con forza anche da movimenti locali e cittadini al cospetto dei tagli che si preannunciano sulla sanità e sui servizi pubblici in Molise. Per il Coordinamento della Sinistradem del Molise è indispensabile che lo Stato faccia chiarezza sul futuro deilavoratori delle Province di Campobasso e di Isernia, con norme precise, con finanziamenti certi e con prospettive concrete sulla gestione dei servizi pubblici locali.

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