“Le immissioni in ruolo previste dalla riforma della scuola non sono un regalo di Renzi, ma un atto dovuto legato alla sentenza della Corte di Giustizia Europea. E poiché la Gilda Unams è stata attrice del ricorso presentato a Lussemburgo, siamo pronti a chiedere una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per il mancato rispetto di quanto disposto dai giudici comunitari”.

Lo afferma Michele Paduano, coordinatore regionale per il Molise della Gilda dopo l’annuncio del premier di voler stoppare il disegno di legge sulla scuola, rinviando di un anno le assunzioni dei precari.

“Diventa necessario – ribadisce Paduano– stralciare il piano di stabilizzazioni dal disegno di legge e trasferirlo in un decreto legge: non è vero, come continua ad affermare il governo, che le assunzioni sono inscindibili dalla riforma complessiva perché l´organico funzionale di 50mila docenti, diviso per le .8500 scuole presenti su tutto il territorio italiano, è gestibile senza alcun problema con gli attuali poteri dei dirigenti scolastici. Imputare il rinvio della riforma e delle stabilizzazioni all’eccesso di emendamenti è un inaccettabile scaricabarile che, oltre a essere irrispettoso verso il Parlamento, è un evidente segnale di debolezza”.

Così come Paduano non ha peli sulla lingua quando, riferendosi alla nuova consultazione con gli operatori che Renzi vorrebbe organizzare per luglio, la bolla come “l’ennesima pagliacciata: le questioni sono ormai note e se decide di rinviare la riforma è soltanto perché si è reso conto di non avere in Senato i numeri sufficienti per approvarla”.

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