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Sullo schermo nella nostra sala riunioni scorrono le immagini del tentato golpe turco. L’evento che nel giro di un paio d’ore ha cambiato più volte consistenza, origine, dimensione. Epilogo. A distanza di due giorni i grandi giornali ipotizzano che possa essersi trattato di un finto tentativo di colpo di Stato. In quelle ore invece le redazioni erano in tilt. Cronisti affannati alla ricerca di conferme sull’aereo di Erdogan dato in atterraggio ovunque e respinto ovunque. Ai quotidiani è andata anche peggio che ai canali all news. In edicola sono arrivati giornali già ‘vecchi’.
L’informazione del terzo millennio ha davanti sfide impensabili qualche anno fa. Rigore e passione – un metodo e un’attitudine – permettono di continuare a farla valorizzando i nuovi mezzi, senza averne paura. È questo il messaggio rilevante che Alessandro Barbano – 37 anni di mestiere iniziato appena terminate le scuole superiori e oggi direttore del quotidiano più antico e più venduto del Mezzogiorno – lascia a Primo Piano Molise, dove tiene a battesimo personalmente la nuova avventura che vede questo quotidiano in edicola insieme a Il Mattino. A Campobasso, in visita alla redazione nel primo giorno di abbinamento, Barbano parla di un matrimonio. Nato dalla volontà di Primo Piano di rinnovarsi e sintonizzarsi meglio con la comunità molisana, interpretarne con maggiore aderenza le opinioni, i sentimenti. Le ambizioni e anche le paure, le proteste. Il resto, non certo poco, lo ha fatto l’entusiasmo con cui il direttore del Mattino, che conosce molto bene la realtà molisana ed è legato in particolare a Campobasso dove è stato anche docente all’Università del Molise, ha accolto e costruito questa possibilità.
Il progetto lo ha appassionato subito. Non sarà solo una vendita in abbinata, un accordo essenzialmente commerciale. “Matrimonio d’amore”, commenta infatti Giovanni Mancinone (Assostampa) durante l’incontro. Cogliendo una sinergia che è nata spontaneamente e da subito. Barbano sottolinea che ci sarà collaborazione fra le redazioni. Appunto, sinergia nel raccontare quel che avviene in Campania e ha risvolti e conseguenze per tutti o per i molisani e quel che accade nella piccola ‘ventesima regione’ e cattura attenzione. Per chi legge Primo Piano un arricchimento notevole nella qualità delle notizie.

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Un matrimonio, dunque. Che suscita grande interesse nel settore dell’informazione regionale e, più in generale, nella comunità molisana. A salutare Barbano, oltre ad Assostampa, anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Molise Antonio Lupo, i colleghi dell’Ansa e dei quotidiani online. È sabato, ma per l’occasione nella redazione centrale ci sono tanti giornalisti di Primo Piano, insieme ai direttori editoriale e responsabile Alessandra Longano e Luca Colella, e i colleghi di Teleregione. L’aria è carica di tensione positiva e di emozione per un futuro tutto da disegnare.

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Giornalista di grande esperienza e un orgoglioso profilo meridionale, Barbano non nasconde nessuna delle difficoltà che vive la carta stampata. Le vendite che crollano sotto i colpi di testate online e social, la concorrenza sleale di un’informazione gratuita e pret à porter che troppo spesso è disinformazione. I “clandestini”, li chiama senza troppi giri di parole. La crisi, un settore mal regolamentato e mal controllato anche da chi dovrebbe. Il rischio che si perda la democrazia. Di questo è convinto, il direttore del Mattino lo ha ben evidenziato anche nel suo articolo di fondo che ha spiegato ai molisani le ragioni del ‘matrimonio’ con Primo Piano. Di fronte, mentre lo ricorda, ha un gruppo di giornalisti ‘di provincia’. Dove, dice Barbano, è ancora più bello fare questo mestiere, più appassionante. A patto di farlo bene, con onestà. Migliorandosi e mettendosi sempre in discussione. Senza indulgenze e senza interessi personali. Come sopravvivere? Come dare ancora un senso al lavoro duro nella redazione di un cartaceo? Offrendo ai lettori un approfondimento, intanto. Ma nel web, che ha uno spazio infinito, di approfondimenti chi voglia ne può trovare a iosa. Certo, vale anche portare in edicola una notizia in più o diversa. Soprattutto, però, è il suggerimento di Barbano, vale portare in edicola un giornale che ha un’anima, “un’opinione, un punto di vista”, un profilo riconosciuto e riconoscibile. Un pensiero che sia anche politico, nel senso ampio e alto del termine. Sul mercato questo è evidentemente un valore.
C’erano tanti modi per titolare la strage di Nizza. Il Mattino di Alessandro Barbano ha scelto di dare voce a quello che hanno provato i meridionali. Una strage che è anche una beffa: le forze di polizia francesi ‘fregate’ da un camionista che sosteneva di dover consegnare gelati.
Dire la verità, trovare le parole giuste per farlo, essere interlocutori severi di chi governa e in generale della classe dirigente di un territorio. Una missione non sempre facile e per questo ancora più appassionante. Un impegno che Il Mattino e Primo Piano Molise concretizzano ogni giorno insieme in edicola da sabato 16 luglio. Dalla riunione si esce convinti che, sì, si può fare. Un brindisi è d’obbligo. I sorrisi spontanei. Auguri a noi.

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