Non basta un tavolo politico, ma serve un approfondimento tecnico per analizzare il rischio idrogeologico legato alla diga di Chiauci. Dopo l’interrogazione della parlamentare Pd Venittelli, a chiedere un intervento immediato è Gianluca Di Lonardo di insieme per Chiauci.

“Il rischio è accentuato dello svuotamento relativamente rapido dell’invaso che sarebbe mitigata dalla realizzazione dell’auspicata seconda traversa capace di garantire inoltre la quota minima d’invaso prevista da progetto tale da poter ipotizzare una fruizione turistica, elemento spesso sbandierato senza concreti presupposti.
Lo svuotamento potrebbe inoltre condizionare la stabilità delle sponde causando erosione delle stesse, fenomeno che una campagna di rimboschimento potrebbe contenere.
Le opere di mitigazione al dissesto interesserebbero inoltre anche Comuni molto più a valle della diga, altro fattore importante per valutare le ricadute dell’opera.
Per valutare tutte le necessità è evidente che un tavolo politico non basta, serve un apporto tecnico super partes in grado di valutare con cognizione di causa gli interventi da prevedere e le compensazioni congrue, accompagnate da un serio cronoprogramma”.

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