“Siamo profondamente convinti che le calamità naturali non possano ricadere soltanto sulle popolazioni colpite. Occorre un grande sforzo di solidarietà nazionale ed europea, e come ACI abbiamo già attivato numerose iniziative in favore dei cittadini e delle aziende dell’Emilia Romagna, ma non possiamo accettare passivamente che anche questa volta il contributo maggiore debba essere a carico degli automobilisti”. Lo ha dichiarato il direttore dell’ACI Campobasso e Isernia – Giovanni Caturano – dopo che il governo ha annunciato l’introduzione dell’ennesima accisa sul carburante per far fronte al terremoto dell’Emilia Romagna, che “va ad aggiungersi a quelle per i terremoti del Belice, del Friuli e dell’Irpinia, per la guerra in Abissinia, per la crisi di Suez, per il disastro del Vajont, per le alluvioni di Firenze, della Liguria e della Toscana, per le missioni di pace in Libano e Bosnia, per il rinnovo del contratto degli autoferrotranviari, per il finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, per l’emergenza immigrati dovuta alla crisi libica e per la recente manovra per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici. Peraltro, terminata l’emergenza, le accise introdotte non sono mai state abolite. E non dimenticando l’addizionale regionale, che in Molise aggrava il costo della benzina di altri 2.58 centesimi di euro. E il paradosso è che su queste accise si paga anche l’IVA che oggi è al 21%”. “Rinnoviamo con forza – ha concluso il direttore Caturano – l’invito a tutti gli automobilisti molisani a non effettuare rifornimento di carburante il prossimo mercoledì 6 giugno, per dare un segnale forte e per rappresentare al Governo l’insostenibilità economica e sociale di una così elevata pressione fiscale sugli autoveicoli”.

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