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Due cerimonie sobrie quelle che a Campobasso ed Isernia hanno visto onorare la Repubblica Italiana sulle note dell’Inno di Mameli. Sobrie, per rispettare le vittime del sisma in Emilia e le migliaia di persone che vivono fuori le loro abitazioni a rischio crollo, ma comunque commoventi. Nel capoluogo il prefetto Stefano Trotta ha passato in rassegna le truppe prima dell’alzabandiera e gli agenti della Polizia di Stato hanno deposto una corona d’alloro alla memoria dei caduti ai piedi dell’obelisco. Alla cerimonia erano presenti il governatore Michele Iorio, il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis e il sindaco del capoluogo Luigi Di Bartolomeo.  Il prefetto ha letto il messaggio del Capo dello Stato Napolitano, mentre è toccato al cappellano militare Mons. Gabriele Teti formulare la preghiera per la Patria.

Ad Isernia, invece, la cerimonia ha preso il via dal piazzale antistante la Stazione ferroviaria con il corteo delle associazioni combattentistiche e d'arma. La lunga "processione" ha attraversato corso Garibaldi ed è giunta in piazza Tullio Tedeschi, per onorare i soldati deceduti nel passato, quelli impegnati nei teatri di guerra di oggi e le vittime del terremoto in Emilia Romagna, al cospetto del monumento ai caduti. I gonfaloni delle città di Isernia, Venafro, Agnone, decorate della medaglia al valor civile, hanno fatto ingresso nel giardino del monumento, sfilando davanti al picchetto d'onore interforze, prima della lettura del messaggio del presidente della Repubblica da parte del prefetto di Isernia.

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