Favorire la creazione di condizioni favorevoli – in termini economici, finanziari e amministrativi – che aiutino lo sviluppo di imprese già esistenti e l’insediamento di nuove realtà produttive nelle aree portuali, retro portuali e nelle piattaforme logistiche.
In estrema sintesi è questa la finalità delle Zone economiche speciali. La giunta Toma ha scelto la Puglia: guarda a Sud in discontinuità con il precedente esecutivo che ne aveva ragionato guardando invece a nord, all’Abruzzo, pur senza aver formalizzato però alcuna intesa. Se ne parlava, come si parlava della centralità, in una futura Zes Abruzzo-Molise, del porto di Ortona.
A inizio luglio, una dichiarazione del governatore abruzzese Luciano D’Alfonso confermava l’intenzione di ‘riunificare’ il Molise portuale all’Abruzzo, intenzione che però probabilmente in Molise era già cambiata.
Ieri la decisione del nuovo governo regionale con la richiesta di adesione alla Zona economica speciale ‘Adriatica’, una delle due che la giunta di Michele Emiliano vuole costituire e che è legata principalmente ai porti di Manfredonia, Bari e Brindisi.
Insieme alle aree di crisi – complessa e non complessa – è uno degli strumenti a cui il Molise ha affidato la propria strategia di crescita. Le dimensioni però, sempre quelle, non consentono di pensarne una in autonomia. L’area di Termoli e in generale la zona costiera del Molise possono trovare una collocazione utile insieme ad altre regioni, in una Zes interregionale.
L’attivazione della ‘strategia Zes’ ieri mattina con la delibera di richiesta formale di adesione della Regione Molise alla Zona ‘Adriatica’, in corso di istituzione da parte della Regione Puglia. Nel Molise il valore massimo di superficie da destinare a Zes è di 516 ettari.
Ora spetta al presidente Toma avviare con la Regione Puglia il confronto istituzionale necessario per l’inclusione di aree del territorio molisano nella Zes ‘Adriatica’ e l’attivazione della strategia.
«Al presidente Emiliano – ha spiegato Donato Toma – con il quale c’è già una interlocuzione informale, ho avuto modo di chiarire le motivazioni che ci inducono a chiedere l’inclusione nella Zes ‘Adriatica’. Con la Puglia abbiamo un rapporto che si è consolidato negli anni per via dei numerosi progetti di cooperazione territoriale europea che ci vedono partecipare congiuntamente. Va anche considerata una naturale contiguità tra le due regioni, non solo in termini economici, ma anche dal punto di vista turistico, storico e culturale. Abbiamo ritenuto pertanto – conclude Toma – che sussistano le migliori condizioni per chiedere alla Regione Puglia l’inclusione nella perimetrazione della Zes ‘Adriatica’».

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